L'editoriale di Xavier Jacobelli

Giusto così, la Lazio ha giocato una partita capolavoro. Prima stecca Dea. Ora ripartire da Empoli

Giusto così, la Lazio ha  giocato una partita capolavoro. Prima stecca Dea. Ora ripartire da Empoli
Pubblicato:
Aggiornato:

di Xavier Jacobelli

Anche se l'Atalanta avesse giocato per un'altra ora, non sarebbe riuscita a segnare alla migliore difesa del campionato che a Bergamo ha confermato di essere tale.

Nonostante l'assenza di Immobile, la Lazio ha disputato la partita perfetta e ha meritato nettamente di vincere; dopo dieci partite utili consecutive, invece, la Dea ha steccato e ha incassato la prima sconfitta in campionato. Ora deve analizzare gli errori e le manchevolezze di una partita che l'ha vista non fare un tiro in porta: Provedel non ha mai dovuto fare una parata impegnativa che sia stata una.

Che sarebbe stata una serata no, lo si era capito sin dai minuti iniziali del primo tempo, nettamente appannaggio dei biancocelesti i quali, orfani di Immobile (6 gol nelle prime 10 giornate), hanno puntato sul tridente mobile Pedro-Felipe Anderson-Zaccagni, colpendo quasi subito con l'ex veronese, in forma splendida (3 gol e 2 assist nel mese di ottobre). L'Atalanta ha mostrato scarsa reattività, creando una sola occasione da gol (traversone di Sopy, colpo di testa di Hateboer alto sopra la traversa) non impensierendo mai Provedel e non centrando mai la sua porta.

Macchinosa, prevedibile, financo velleitaria, la manovra della Dea non ha trovato sbocchi e la Lazio ha padroneggiato il campo con disinvolta efficacia anche nella ripresa, colpendo ancora con Felice Anderson, il  migliore in campo con Milinkovic Savic.

Djimsiti e Malinovskyi sono subentrati a Pasalic e Okoli, decisamente sotto lo standard abituale, però la musica non è cambiata, così come l'ingresso di Maehle al posto di Soppy e di Zapata per Lookman. L'infortunio di de Roon ha chiamato in causa Ederson, tuttavia l'inconcludenza atalantina è risultata manifesta sino alla fine, sublimando il capolavoro tattico di Sarri che ha agganciato Gasp a quota 24.

Rispetto a un anno fa, dopo undici giorni i nerazzurri contano comunque due punti in più. È da qui che l'Atalanta deve ripartire.

Seguici sui nostri canali