L'intervista

Gomez, da casa sua, parla a Sky: «In questo momento è difficile pensare al calcio»

Il Papu in collegamento da Bergamo racconta come sta vivendo questo momento difficile. E manda un messaggio a tutti i bergamaschi

Gomez, da casa sua, parla a Sky: «In questo momento è difficile pensare al calcio»
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di Fabio Gennari

«Sarà molto difficile tornare a giocare di nuovo. Sarà come prima a porte chiuse, ma comunque devi fare le trasferte, prendere i voli, spostarti in pullman, andare negli alberghi: come fai a tornare a giocare?». Il Papu Gomez non è mai banale. Collegato da casa sua a Bergamo con Sky Sport, il numero 10 e capitano della Dea ha partecipato a una bella intervista e le sue parole sono state davvero molto importanti.

Papu Gomez, come stai? «Bene, ma il mio stato d’animo non è il top, la situazione del Paese non è la migliore e uno cerca di essere positivo, ma ogni giorno ci sono notizie brutte. Quando leggo le notizie, c'è del rammarico. Non si può fare altro che rimanere a casa, essere positivi e sperare che tutto questo possa finire presto».

Dalla gioia più grande al momento difficilissimo: vi sembra di essere in un incubo? «Negli ultimi quattro anni tutti insieme abbiamo reso felice una città intera e siamo consapevoli di questo. Quello che stiamo vivendo è qualcosa di terribile che ancora non riesco a capire, non riguarda solo Bergamo ma tutta la Lombardia e tutta Italia: siamo il Paese con più contagiati. È strano, perché in questo periodo uno dovrebbe essere molto felice, orgoglioso di quello che sta facendo con la squadra, ma adesso dobbiamo guardare ad altro e pensare alle famiglie che stanno soffrendo».

Riesci a pensare al calcio e a quando tornerai in campo? «In questo momento faccio fatica a pensarci, cerco di tenermi in forma e allenarmi un po’ ogni giorno, un’oretta e mezza, due, provo a mettere la testa un po’ lì, anche se è difficile. È difficile pensare al calcio, in questo momento è l’ultima cosa che mi interessa. Non so se torneremo a giocare d’estate o tra qualche mese, sinceramente l'Italia si deve mettere a posto, sarà molto difficile tornare a giocare di nuovo. Sarà inizialmente a porte chiuse, ma comunque devi fare le trasferte, prendere i voli, spostarti in pullman, andare negli alberghi: come fai a tornare a giocare? Questa è una grande domanda che mi faccio».

Da bergamasco acquisito, che cosa ti senti di dire alla gente di Bergamo? «Voglio inviare un saluto a tutti i bergamaschi, sto con loro per qualsiasi cosa abbiano bisogno. In questo periodo brutto mi sento di dire che dobbiamo avere tutti un atteggiamento positivo. Poi mando un saluto grande a tutti i medici e gli infermieri che stanno lottando contro questo virus. I bergamaschi sono gente tosta che non s’arrende facilmente, questo mi rassicura e sicuramente questo periodo passerà per tutti. Forza, continuate così e grazie a voi ne usciremo sicuramente. Un abbraccio».

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