Gomez e Caldara su tutti e nel finale un grande Berisha

Gomez e Caldara su tutti e nel finale un grande Berisha
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Gomez e Caldara su tutti, poi un grande Berisha nel finale e un allenatore che sul 2-2 toglie il centravanti e mette Grassi per giocarla sulla corsa. Nel 3-2 della Dea contro il Bologna ci sono tanti sorrisi e qualche paura di troppo ma la prestazione complessiva, ancora una volta, è stata estremamente positiva.

Berisha 8: primo tempo da spettatore, l’unica volta che il Bologna si presenta dalle sue parti insacca con Destro un gol quasi casuale e per il resto non ha nulla da fare. Nella ripresa sul 2-2 di Di Francesco non pare perfetto, si riscatta all’88’ sul solito numero 14 bolognese e al 90’ è addirittura miracoloso su Destro: grande protagonista.

Toloi 7: subito molto propositivo, il suo apporto alla manovra è continuo e per poco manda pure in gol Spinazzola. Esce nella ripresa per ragioni tattiche. (63’ D’Alessandro 6: gira a mille ma in alcuni momenti non riesce ad essere incisivo, un paio di palloni doveva gestirli meglio e purtroppo non è la prima volta)

Caldara 8,5: il migliore in campo. Spreca il 3-1 di testa al 42’ su assist di Gomez, in difesa è attento, ma sull’incrocio di Destro che insacca il 2-1 tra lui e Toloi qualcosa non funziona. Nella ripresa soffre con i compagni ma è bravissimo a segnare il 3-2 in un momento difficilissimo (settimo gol stagionale). Dopo il gol, esce spesso in anticipo e salva alcune situazioni davvero complicate.

Masiello 8: dalla sua parte salgono sempre sia Mbaye che Di Francesco, nel primo tempo domina la situazione senza grandi pericoli e nella ripresa è bravo a lottare su ogni pallone. Come al solito decisivo.

 

 

Conti 7,5: pronti via e segna il suo sesto gol stagionale (posizione dubbia) su assist di Gomez, nel primo tempo è bravo a proporsi sempre fino in fondo ma è poco preciso sul pallone da cui nasce poi il 2-2. Quantità totale fino alla fine, comunque gara positiva.

Freuler 7: chiude il primo quarto d’ora di gioco con il bel gol del 2-0, sbaglia qualche appoggio e non è da lui, soprattutto in una zona dove Viviani e Dzemaili sono molto frizzanti. Bravo a conquistare il calcio d’angolo da cui nasce il 3-2.

Kessiè 6,5: parte molto bene, propositivo e attento sia sull'uomo che in fase di appoggio all'azione, ma la sua gara finisce quasi subito per un colpo ricevuto da Dzemaili che lo costringe a chiedere il cambio. (22’ Cristante 7: entra subito nel cuore del gioco ed ha il grande pregio di non sprecare mai il pallone. Al 76’ spizza il pallone che vale il 3-2 e il suo assist è decisivo. Nel finale aiuta in mezzo al campo e un paio di volte riesce pure a ripartire).

Spinazzola 7,5: non arriva di un soffio sul cross di Toloi (10’), è continuo nella corsa, ma dal punto di vista tattico patisce un po’ la posizione di Di Francesco che rientra molto verso il centro del campo. Fino alla fine è una spina nel fianco del Bologna e averlo ritrovato è fondamentale.

 

 

Kurtic 7: primo tempo di grande movimento con pochi risultati, nella ripresa soffre come tutti fino al 2-2 del Bologna ma nel finale è bravo a riproporsi anche se non è sempre preciso.

Petagna 6,5: al 14’ serve a Freuler il pallone del 2-0 con un cross arretrato di destro, fino al riposo è bravo nel fraseggio spalle alla porta, anche se non ha occasioni. Continua a giocare spalle alla porta con buoni risultati, esce per ragioni tattiche. (72’ Grassi 7: finale di gara a tutta birra, lotta come un leone e il suo apporto è importante).

Gomez 8: ci mette meno di tre minuti a spaccare la partita con un assist incredibile per Conti, al 42’ si ripete con Caldara ma stavolta il numero 13 non trova la porta e per tutta la prima frazione è l’uomo che accende la luce offensiva. Anche nel finale, da centravanti, si muove molto bene e un paio di palloni potevano essere gestiti meglio. Finisce condizionato da una forte botta. Non importa capitano, avanti così.

All. Gasperini 8,5: nel momento peggiore, sul 2-2, toglie il centravanti e mette un centrocampista in più lasciando a bocca aperta tutto lo stadio. Alla fine, ancora una volta, ha ragione lui e complessivamente è bravo a gestire i 97’ minuti di gioco cambiando spesso volto alla squadra anche senza Kessiè e con Gomez a mezzo servizio. Stratega.

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