di Fabio Gennari
In casa Atalanta il tema infortuni tiene banco. Tra due giorni si gioca con la Fiorentina e domenica con la Juventus, ma l’assenza di Zapata, che rischia di aver già finito la sua stagione, è qualcosa di molto grave e pesante nell’economia sportiva di questa prima metà di 2022 nerazzurro. A proposito di infortunati, ieri l’ex atalantino Robin Gosens ha detto la sua al portale tedesco Kicker, cercando di fare chiarezza su quanto gli è successo.
«Purtroppo – ha dichiarato – sono andate storte un po’ troppe cose. Da una parte forse ero un po’ troppo ottimista, dall’altra avevamo davanti l’importante partita di campionato contro la Juventus e la finale del girone con il Villarreal in Champions League e avevo l’ok dei medici. Il muscolo poteva non resistere allo sforzo. La lesione si è verificata nello stesso punto del muscolo e due mesi di lavori di riabilitazione sono stati inutili. La colpa va principalmente a me stesso, volevo tornare subito in campo e sono stato davvero ingenuo».
Le parole del tedesco sono importanti: chiaramente l’ok dei medici non è di per sé garanzia che tutto sia risolto, visto che un margine di errore c’è sempre, ma data la ripetitività di certe situazioni (Toloi, Gosens e adesso pure Zapata) è normale pensare che si possa fare meglio nella fase di gestione del ritorno in campo dei giocatori infortunati. La precauzione è sempre un po’ in conflitto con la voglia di tornare protagonisti dei giocatori stessi e le necessità del tecnico di ritrovare i suoi migliori elementi nelle partite che contano davvero, ma piuttosto che allungare ulteriormente i tempi di recupero è meglio essere più pazienti.