Gosens uomo mercato? È normale, ma la partenza è tutt'altro che scontata
La situazione legata all'esterno nerazzurro è molto più semplice di quanto si possa credere: perché dovrebbe andare via?
di Fabio Gennari
«È terminata una altra stagione incredibile. Sia a livello personale che come collettivo siamo cresciuti molto, siamo finiti terzi e giochiamo un altro anno in Champions. Spero che l’anno prossimo possano finalmente tornare i tifosi, siete mancati tanto. Grazie a tutti per una stagione fantastica, ci vediamo presto Atalanta». Queste parole sono di Robin Gosens, le ha pubblicate ieri (25 maggio) sui social e tutto il popolo della Dea ha fatto un sorriso grande così. «Ci vediamo presto Atalanta» non è un'affermazione banale, certifica una serenità assoluta che, per il futuro, è fondamentale.
Gosens è reduce da un'altra stagione da urlo con l'Atalanta. Gli 11 gol in campionato lo hanno messo ai vertici di tutte le classifiche di ruolo del presente e del passato, il rendimento è stato ottimo e attualmente il ragazzo si trova in Germania dove presto inizierà il ritiro in vista dell'Europeo al via il prossimo 11 giugno. La domanda che tutti i tifosi si fanno è: l'Atalanta sarà costretta a cederlo? Ricordando che le vie del calciomercato sono infinite, ecco tre motivi per cui non è affatto scontato che l'anno prossimo Gosens lasci Bergamo.
Prima questione: la richiesta della Dea. Per lasciar partire Gosens, l'Atalanta chiede almeno 40 milioni di euro. In condizioni normali ci sarebbe più di una squadra capace di arrivare a quella cifra, ma la pandemia ha reso tutti più poveri. Quindi non è affatto scontato che dalle parti di Zingonia si presenti una squadra con l'offerta giusta per la società orobica. Chiaramente, l'ingaggio che può essere promesso a Gosens rappresenta un fattore, ma prima di tutto, visto il contratto fino al 2024, si deve parlare con l'Atalanta: il giocatore aspetta e dice «ci vediamo presto Atalanta». Quindi non preme per andare via e a Bergamo sta bene.
Seconda questione: la Champions League. Quando si dice che la qualificazione al massimo torneo continentale non vale come un trofeo si commette un errore. Gosens, come tutti i giocatori della Dea, è orgoglioso di giocare in Champions e non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro. Ecco perché l'esclusione dalla Champions del Leicester, squadra molto interessata al giocatore, è importantissima: se anche le Foxes arrivassero a offrire 40 milioni, non è detto (anzi, si può escludere) che il giocatore accetti.
Terza questione: la Germania e i Mondiali del 2022. La voglia di giocare in Champions è legata anche al futuro in Nazionale di Robin Gosens. Dopo l'Europeo, la Germania cambierà allenatore (arriverà Flick, ex Bayern) e il prossimo appuntamento è lontano appena sedici mesi, visto che il Mondiale del 2022 si giocherà in Qatar tra novembre e dicembre. Per tenere il posto nella Germania, Gosens ha bisogno di giocare ai massimi livelli da protagonista: cambiare significherebbe trovare una nuova realtà in cui integrarsi subito e rendere come a Bergamo. Molto più semplice restare all'Atalanta (magari con un ritocco dello stipendio) e cercare di confermarsi.