di Fabio Gennari
Quando c’è da esaltarsi per una grande vittoria, giusto farlo. Quando è il momento di attenersi al sano pragmatismo bergamasco, è altrettanto giusto prendere in mano la realtà e ammetterlo: più che davanti, l’Atalanta è giusto che si guardi le spalle.
Senza analizzare troppo i numeri, ricordando che Juventus e Bologna devono ancora venire a giocare a Bergamo, bisogna dire che a questo punto della stagione, con questo bottino di punti, è doveroso difendere sesto e settimo posto.
Lo sappiamo, solo due settimane esaltavamo la clamorosa possibilità che si potesse nuovamente pensare alla Champions (lo ha detto il campo dell’Olimpico), ma ora, prestazioni e numeri alla mano, è giusto accantonare quel ragionamento e ragionare solo sul piazzamento europeo. Stiamo vedendo un campionato dove tutti perdono punti (a parte il Napoli) e quindi le certezze di oggi saranno in discussione domani.
Viene naturale considerare, alla luce di quanto si è visto con il Lecce e con il Milan, quella di Roma con la Lazio una grande partita che è rimasta un po’ lì, da sola in mezzo alle altre. Purtroppo l’Atalanta vista nelle ultime due partite è stata lontanissima parente di quella vista all’Olimpico e non può dipendere solo dalla svolta che i rossoneri hanno dato alla loro stagione. Manca qualcosa a questa Dea, speriamo che il Gasp riesca a trovare quello che serve per continuare a sognare.