Guai a criticare Petagna E a Gasperini diamo dieci

Guai a criticare Petagna E a Gasperini diamo dieci
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Nella serata più bella, il migliore in campo è Andrea Petagna. Il centravanti triestino regala al pubblico una prestazione da urlo, gli è mancato solo il gol. Ma il prossimo che si azzarda a criticarlo perché non segna verrà fustigato in pubblica piazza: il lavoro del ragazzo è talmente importante per i compagni che val bene un cinque alla voce gol fatti.Tutta la squadra orobica merita comunque grandi applausi; dietro a Petagna è giusto menzionare anche Masiello e Cristante, soprattutto per i gol, e le prestazioni di Toloi, Palomino e degli altri sono comunque da spellarsi le mani. L’ultimo applauso, da Reggio Emilia fino a Bergamo, se lo merita il condottiero piemontese degli orobici: Gasperini torna in Europa e si regala una notte da leggenda, la prestazione della sua Dea è praticamente perfetta e se anche uno come Koeman parla di «lezione di calcio», significa che si è fatto decisamente bingo.

 

 

Berisha - 7
Primo intervento a pugni chiusi su Vlasic (13’), poi non combina nulla per tutto il resto del primo tempo. In avvio di ripresa deve dire di no di piede a Rooney (46’), ma il suo lavoro si limita a una grande attenzione e poco più; il trionfo è di tutti e anche lui mette il suo mattoncino alla festa.

Toloi - 8
Il suo primo tempo andrebbe salvato su tutti gli hard-disk del pianeta per insegnare ai bambini come difende un centrale moderno. È un grande giocatore, partita dopo partita diventa sempre più importante e chiude tra i migliori.

Palomino - 8
Semplicemente stratosferico nel primo tempo, si merita applausi a scena aperta da tutto lo stadio per diversi interventi importanti. Quello stesso applauso va fatto a chi lo ha scovato in Bulgaria e ce lo ha portato in Italia.

Masiello - 8,5
Al 27’ sfiora il gol con una deviazione da due passi che Stekelenburg mette incredibilmente in angolo; trenta secondi dopo arriva sul secondo palo in allungo e segna l’1-0 sotto la Curva, facendo scoppiare il Mapei Stadium. Meraviglioso.

 

 

Caldara (dal 76’) - 7
Finale di gara in completo controllo degli avversari e della partita.

Hateboer - 7,5
Su quella fascia costringe l’avversario a fare il terzino, arriva sul fondo un’infinità di volte e la sua prestazione è la conferma che prima di giudicare bisogna conoscere. Conti chi?

Cristante - 8,5
Gioca tra le linee attaccando continuamente la profondità e creando scompiglio alla formazione inglese; segna prima del riposo un gol molto bello e manda le squadre negli spogliatoi sul 3-0. Nella ripresa è ancora una volta protagonista di una prova di grande sostanza e nel finale si merita la standig ovation. (86’ Kurtic sv)

Freuler - 8
Lavoro oscuro, costante e di livello assoluto fino al riposo. Al 56’ il suo destro in corsa si spegne sula traversa; fino alla fine spinge come un matto e gli avversari, per fermarlo, devono picchiarlo. Tuttocampista di grande livello.

De Roon - 7,5
Inizia  alla grande: al 27’ è suo il tocco a prolungare sul palo lungo per Masiello. Nel complesso, anche se sbaglia qualcosa, a livello tecnico è semplicemente da applausi per come attacca la partita e gli avversari fino alla fine.

Castagne - 7,5
Sulla sinistra è un bel martello, spinge sempre fino in fondo come il compagno di zona e anche se non è sempre preciso si fa sempre sentire alle spalle dell’avversario.

 

 

Petagna - 9,5
Meraviglioso. Avvio di gara da applausi, difende palla contro tutti e favorisce la manovra dei suoi servendo gli assist per il secondo e il terzo gol. Apre la ripresa con alcune sgroppate da urlo; al 56’ il suo appoggio per Freuler si ferma sulla traversa. Esce tra gli applausi di tutto lo stadio a dieci minuti dalla fine. È indiscutibilmente il migliore in campo. (80’ Cornelius sv)

Gomez - 8
Nel primo tempo si accende ad intermittenza, ma mette alcuni palloni per i compagni da spellarsi le mani; al 41’ manda in paradiso tutti quanti con un destro da play station sul palo più lontano e nel complesso è sempre portatore sano di pericoli per gli avversari.

Gasperini - 10
Torna in Europa dopo 26 anni con l’Atalanta e manda in campo una formazione talmente perfetta che l’Everton finisce sbriciolato. L’allenatore avversario gli rende onore parlando di «lezione di calcio» subita ed effettivamente è impossibile sostenere il contrario. Fuoriclasse.

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