Serie C

Gyabuaa sprona i tifosi dell'Atalanta U23 per i play-off: «Ci serve il loro supporto»

Il 7 maggio il primo turno contro il Trento. Il centrocampista: «Ci teniamo a fare bene anche per il pubblico. C'è tempo per pensare al futuro»

Gyabuaa sprona i tifosi dell'Atalanta U23 per i play-off: «Ci serve il loro supporto»
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di Alessandro Giovanni Pagliarini

Martedì 7 maggio, alle 20.30, l’Atalanta U23 comincerà il proprio percorso nei play-off di Serie C. Allo stadio Comunale di Caravaggio, i nerazzurri affronteranno il Trento in una gara secca, potendo contare su due risultati utili su tre. Dopo aver concluso la stagione regolare al quinto posto, ora i nerazzurri vogliono continuare a sognare in grande: l’obiettivo è andare il più lontano possibile. Ce lo ha raccontato Emmanuel Gyabuaa, uno dei pilastri della squadra allenata da Francesco Modesto.

Per arrivare fino a questo punto avete fatto un grande percorso. Quali sono stati i momenti più significativi, quelli in cui il gruppo ha capito che si poteva fare un passo in più penso rispetto alla salvezza tranquilla?

«Lo abbiamo sempre pensato, fin da subito. A inizio campionato abbiamo trovato un po’ di difficoltà, come è giusto che sia, essendo una squadra nuova. Poi pian piano abbiamo realizzato di essere un grande gruppo. Anche quando abbiamo avuto numerose assenze, chiunque ha giocato si è ben comportato. Avere una lunga rosa è importante, perché la squadra ha bisogno di tutti, e tutti noi possiamo dare una mano».

Dopo il pareggio con l’Arzignano, mister Modesto ha affermato che «adesso inizia un nuovo campionato». Siete in pochi ad aver giocato questo tipo di partite, essendo molto giovani. Lei lo scorso anno faceva parte della rosa del Pescara, che è arrivato fino alle semifinali. Cosa significa affrontare questo genere di partite e come cambia anche l’approccio mentale?

«In gare come queste, è fondamentale stare attenti per tutti i 90’. Non dobbiamo pensare ai due risultati possibili su cui possiamo contare per il passaggio del turno, bisogna restare concentrati per tutto l’arco della gara, perché le partite possono cambiare da un momento all’altro. Questo aspetto ci è mancato nel corso della stagione, dobbiamo lavorarci per migliorare in tutte le fasi del match».

Il Trento l’avete già affrontato due volte, ma in questo caso sarà diverso. E loro hanno cambiato allenatore. Che partita si aspetta e in cosa dovrete essere bravi per portare a casa un risultato utile?

«Loro hanno cambiato un po’ di giocatori dall’ultima volta, ma il loro modo di giocare, bene o male, è ancora lo stesso: sono una squadra molto strutturata, cercano spesso le due punte. Noi dovremo essere bravi sulle seconde palle e negli uno contro uno, sfruttando gli spazi che avremo a disposizione».

Lei è arrivato all’Atalanta ormai nove anni fa, ha svolto tutta la trafila delle giovanili vincendo tutto, fino ad arrivare all’esordio in Serie A. Dopodiché è andato in prestito per due anni. Quanto sono state importanti queste esperienze lontano da Bergamo e com’è stato tornare qui?

«Trovo che andare a giocare fuori sia stato molto importante per me, perché ho capito come funzionano le altre realtà. Però devo dire che ritornare qui, nell’Under 23, è stato molto bello, penso sia un gran progetto. Mi sento molto fortunato ad avere l’opportunità di giocare in questa squadra, sono tornato molto volentieri. Resta il fatto che, secondo me, bisogna essere preparati anche ad andare fuori per affrontare situazioni diverse da quelle a cui si è abituati. Sono pur sempre esperienze formative».

Dopo aver perso l’intera preparazione a causa di un infortunio, non appena è tornato non ha più lasciato il posto da titolare. Come valuta la sua stagione e che rapporto ha con Modesto?

«Questa è stata senza dubbio una stagione positiva per me, in tutti i sensi. Mi mancava giocare con continuità, è stato molto importante ritrovarla in un ambiente come questo. Con il mister mi trovo benissimo, penso che tutti quanti abbiano un bel rapporto con lui. In campo ti urla di tutto, ma fuori è una persona davvero molto brava, di cuore. Dovremmo ringraziarlo, di allenatori così ce ne sono pochi».

Nei play-off, la storia insegna che non si può dare nulla per scontato. Quali sono i vantaggi più grandi sui quali potete contare per cercare di proseguire il più possibile il vostro percorso?

«Sicuramente il fatto di avere a disposizione una rosa lunga in cui tutti fanno sempre bene quando chiamati in causa. Inoltre, siamo un grande gruppo e sono convinto che potremo toglierci delle grandi soddisfazioni. Dobbiamo restare concentrati per proseguire insieme verso un unico obiettivo».

Adesso ci sono i play-off. E poi?

«C’è ancora molto tempo per pensare al futuro, adesso bisogna finire bene. L’importante è la squadra: se la squadra fa bene, anche ciascuno di noi riesce a dare il meglio di sé. Vogliamo andare il più lontano possibile».

Le va di fare un appello ai tifosi?

«Sono sicuro che ci saranno per partite importanti, come quella di martedì. Speriamo siano numerosi e ci facciano sentire il loro supporto. Ci teniamo a fare bene anche per loro».

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