Hojlund, il Manchester United e la voglia di giocare per «un grande club»

di Fabio Gennari

Non c'è nulla di strano. Nulla di nuovo. Niente di inatteso. Arrivano da sconosciuti al grande pubblico grazie a un investimento importante (nel caso specifico, importantissimo), fanno bene con la Dea di Gasperini, poi tornano in patria e appena le voci di mercato iniziano a circolare ci mettono il carico con dichiarazioni sibilline.

Rasmus Hojlund, attaccante classe 2003 della Dea, ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano danese Berlingske e ha parlato ovviamente anche del futuro.

«Il Manchester United? È un grande club, devo aver fatto qualcosa di buono se dicono che mi stanno cercando. Il mio obiettivo è arrivare al livello top e il Manchester United lo è». È stato onesto. Lo United è una super big, su Hojlund pare che ci siano anche altri top club (stamattina in Spagna si legge di un interesse concreto del Barcellona) e in queste situazioni c'è solo una cosa da fare: mettersi comodi, ascoltare le offerte e prendersi il tempo che serve perché si alimentino aste.

Si parla di circa 70 milioni di valutazione, circa quattro volte il prezzo con cui l'Atalanta lo ha acquistato dallo Sturm Graz meno di un anno fa. Se dopo nove mesi di Serie A, 10 gol e lampi da grande giocatore alternati a prestazioni che ancora fanno pensare a un percorso di crescita da portare avanti un giocatore parla in questi termini del futuro si capiscono molto bene due cose.

Primo: Hojlund è determinato, ha voglia di arrivare presto in alto e, viste le sue doti, lavorando ci arriverà. Secondo: l'Atalanta è un passaggio, la possibilità di giocare l'Europa League da protagonista assoluto del progetto nerazzurro evidentemente è poco rispetto alle sue aspettative, quindi giusto guardare avanti consapevoli che le motivazioni, nel calcio come nella vita, sono fondamentali per fare le cose bene. Aspettiamo gli eventi, intanto a Zingonia lavorano forte per il futuro.