Brutti numeri

Hojlund impreciso, Lookman evanescente: sesta gara senza gol segnati

Le statistiche raccontano di un girone di ritorno in cui il reparto offensivo fatica a decollare. Zapata, Muriel e Pasalic stanno deludendo

Hojlund impreciso, Lookman evanescente: sesta gara senza gol segnati
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di Fabio Gennari

Il trend non è positivo: nel girone di ritorno (dieci partite), l'Atalanta ha chiuso ben cinque sfide senza segnare dopo che in tutto il girone di andata era capitato solo una volta (contro la Lazio a Bergamo) in 19 giornate. Siamo al 50 per cento per via delle "polveri bagnate" contro Sassuolo, Udinese, Napoli, Milan e Bologna contro il 5,2 per cento del girone di andata.

Di fronte a uno score del genere è normale essere preoccupati, come è altrettanto scontato ragionare sulle parole di Gasperini, che recentemente ha detto: «Senza Muriel e Zapata sui loro standard, non andiamo da nessuna parte».

Sabato contro il Bologna si è vista una partita molto equilibrata in cui Hojlund ha avuto due volte l'occasione di fare gol e determinare il risultato. Forse, addirittura la partita. Sullo 0-0, lo scambio con Lookman è stato perfetto ma il sinistro un po' strozzato; sullo 0-1 il cross di Boga e la torsione di testa del danese non hanno portato al gol perché il numero 17 non ha angolato il pallone. A questi errori, aggiungiamoci un Lookman evanescente e un Boga poco determinante negli ultimi metri e la frittata è fatta. I tre giocatori che avevano fatto la differenza da subentranti contro Empoli e Cremonese si sono inceppati.

I due colombiani, poi, non hanno inciso dalla panchina. Zapata è in un momento complicato, il suo ingresso in campo nella ripresa con il Bologna non ha prodotto risultati e Muriel, stavolta dentro nel finale, ha solo sfiorato il gol. Con Pasalic, i gol dei tre "vecchi" (intesi come giocatori qui da qualche anno) sono sempre e solo quattro, mentre Lookman, Hojlund e Boga sono a quota 22.

Indubbio che serva una grande mano dai giocatori d'attacco, la speranza è che i "nuovi" tornino a stupire mentre dai colombiani e da Pasalic aspettarsi qualcosa di diverso diventa sempre più una speranza piuttosto che una concreta possibilità. Almeno questo dicono le prestazioni.

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