Hojlund-Lookman, la grande serata di due ragazzi su cui l'Atalanta punta forte
I due attaccanti hanno fatto vedere una buona affinità. Il danese classe 2003 è uno che deve giocare sempre più spesso e da titolare
di Fabio Gennari
Il loro score, numericamente parlando, è identico: 1+1+1, uguale magia. Rasmus Hojlund e Ademola Lookman hanno infiammato il pubblico del Gewiss Stadium nella serata del Bortolotti con un gol, un assist e un palo a testa. A dimostrazione di come l'intesa sia stata davvero da applausi. Allenandosi a Zingonia con continuità, questo non dovrebbe stupire, ma i segnali che sono arrivati dal Bortolotti non lasciano spazio a troppe interpretazioni: i titolari davanti sono loro.
Hojlund quando scende in campo sembra morso da una tarantola. Sempre in movimento, sempre con il piede che finisce davanti a quello dell'avversario, costantemente impegnato a staccare (di testa) e scattare (in profondità). Come se due verbi così simili non siano in realtà la perfetta sintesi di un giocatore che ha fatto vedere anche di saperci davvero fare con la palla tra i piedi. Il gol è precisione, la traversa tecnica e potenza, ma quel colpo di tacco per Boga a fine primo tempo è qualcosa di speciale. Molto speciale.
Lookman ha una dote incredibilmente importante: sa come trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto. Badate bene, non è fortuna: quando "senti" la porta in quel modo, quando sei sempre ben posizionato sull'assist in verticale del compagno o quando "leggi" un tocco come quello di Ruggeri e, da posizione complicata, punti la porta significa che hai qualcosa di speciale. I tifosi lo apprezzano già tantissimo perché quando ha la palla in mezzo ai piedi può sempre nascere un'occasione.
Nel tridente che Gasperini ha proposto all'inizio, con Muriel al posto di Boga, le scelte sembrano in questo momento quelle giuste, con una precisa indicazione fisica: oggi, Hojlund e Zapata non sono allo stesso livello di condizione atletica e quindi non ci sono dubbi su chi sia il cavallo giusto su cui puntare. Indipendentemente dal mercato, le scelte tecniche hanno sempre e solo un obiettivo: mandare in campo la miglior formazione possibile per vincere le partite. Il Trofeo Bortolotti, sotto questo aspetto, ha dato un sacco di buone indicazioni.