Hojlund, Zapata e gli attaccanti che adesso sono troppi ma che il 21 agosto erano pochi
Questa estate, il mister sottolineava la necessità di avere giocatori offensivi. E la società ha preso il giovane danese. Ora, però, dice il contrario
di Fabio Gennari
Ci sono pezzi che non si incastrano. Parole che fanno a pugni con i concetti, idee che il giorno prima sono di un tipo e quello dopo di un altro. La questione Zapata-Hojlund-Muriel, in rigoroso ordine di minutaggio attuale, è qualcosa che si fa fatica a comprendere. E non c'entrano Malinovskyi, Pasalic e tutti quelli che si sono adattati nel reparto offensivo: qui si parla di attaccanti veri, giocatori che Gasperini ha espressamente chiesto e che ora, magari, non stanno rendendo. Ci sta, fa parte del gioco. Quello che non torna, però, è perché prima erano pochi e dopo sono diventati troppi.
Domenica 21 agosto, conferenza stampa post Atalanta-Milan. Gasperini: «Lo rispiego perché qualcuno fa fatica a capire: l'Atalanta ha bisogno di attaccanti, lo dico da anni. Da quando abbiamo perso il Papu e Ilicic non abbiamo avuto ricambi in quel ruolo. Poi Ruslan si è adattato. Se questo è nelle possibilità dell'allenatore, ovvero chiedere giocatori offensivi, mi riconoscerò nel ruolo. Altrimenti dirò che Bergamo è diventata difficile». In quelle stesse ore, l'Atalanta era a Graz per chiudere Hojlund, che è stato ufficializzato il 27 agosto.
Il parco attaccanti della Dea, da quel giorno, è composto da: Zapata, Muriel, Hojlund, Lookman e Boga. Cinque attaccanti per (solitamente) due posti, più Ederson che è stato preso come trequartista. Alla luce delle parole di Gasperini delle ultime ora, tuttavia, qualcosa non torna: perché la richiesta di avere «un altro attaccante», che ha portato all'ingaggio per 17 milioni di euro di un giovanotto del 2003 (operazione mai nemmeno immaginata dall'Atalanta), oggi diventa un problema?
Se Hojlund è un giocatore forte, che «deve giocare», perché in campo nelle ultime due partite c'è andato Zapata? Il pubblico atalantino è confuso. Uno dei problemi principali delle ultime stagioni è stata la coperta corta in attacco e parlare di troppe alternative, adesso, lascia perplessi. Anche perché ci sono i giovani forti (Lookman è già a quota 7 gol) mentre i due più esperti sono continuamente alle prese con problemi fisici.
Pensare che a gennaio serva intervenire è logico, ma per cedere più che per comprare. Ovviamente, non si può nemmeno pensare di far partire Zapata e Boga e restare solo con tre attaccanti: come ha sempre detto il Gasp, tutte quelle che lottano al vertice hanno abbondanza di punte.