Tifosi speciali

La maglia autografata di Ilicic per i nonni di Leffe: simbolo di rinascita

In Val Gandino, feudo atalantino, emozioni e abbracci a distanza per il campione della Dea. "L'affetto dei nostri ospiti lo riporterà al gol"

La maglia autografata di Ilicic per i nonni di Leffe: simbolo di rinascita
Pubblicato:
Aggiornato:

di Giambattista Gherardi

Il 2020 è stato per tutti un anno tremendo, un “funesto anno bisesto”, a causa della pandemia e della relativa emergenza, che per le Case di Riposo (in particolare quelle della Valle Seriana) ha assunto i toni di una vera e propria tragedia. Non sfugge alla regola Casa Serena di Leffe, storica istituzione che nei funzionali spazi di via Albertoni accoglie oggi 90 ospiti ed occupa 86 dipendenti, cui si aggiungono diversi collaboratori esterni per alcune specifiche incombenze (es. podologo, nutrizionista). Una grande famiglia “allargata” nella quale i legami si sono ulteriormente rafforzati quando il Covid 19 ha colpito duro ad inizio primavera ed anche in questi giorni di nuovo lockdown.

Anche qui, come avvenuto per molti bergamaschi, il colore della speranza in quei giorni tanto cupi ha assunto i toni neroazzurri delle maglie atalantine ed è per questo che gli auspici di ospiti ed operatori sono racchiusi in un particolare dono arrivato in Val Gandino ad inizio estate: la maglia, con dedica autografa, di Josip Ilicic.

“In quei mesi - racconta Lara Bertocchi, coordinatrice dei servizi sanitari ausiliari di Casa Serena - abbiamo perso molti ospiti, abbiamo attraversato “la guerra”. In tanti momenti abbiamo avuto paura di non avere ossigeno, farmaci, operatori, mascherine, camici, ma, grazie all’impegno e alla generosità di tanti, nulla è mai mancato. Abbiamo pianto, sofferto, passato notti insonni, abbiamo cercato di essere figli, fratelli, nipoti per chi in quel momento non poteva avere accanto i propri cari, ci siamo ammalati e molti di noi hanno avuto anche lutti familiari. E poi siamo stati travolti dalle notizie lette sui giornali, le accuse contro le Case di Riposo, le calunnie verso chi in quei mesi ha sopportato stanchezza, fatica, paura e tanta, troppa, solitudine. Ovviamente non c’è stato solo questo, ma sono arrivate anche parole di incoraggiamento ed il sostegno concreto di persone che ci hanno aiutato ad andare avanti”.

Il ricordo torna a quei giorni incredibili, all’arrivo anche a Leffe dei militari russi, il 29 marzo, impegnati per sanificare la struttura, ai tanti lutti che hanno colpito la comunità, a cominciare dai sacerdoti don Evasio Alberti (sue le opere che sono esposte nella cappella di Casa Serena) e don Battista Mignani. Il dono della maglia atalantina è stato senza dubbio un segno importante e sorprendente, quasi un ideale testimone che ha unito i nonni leffesi ed Ilicic, il campione neroazzurro, passato dall’esaltante qualificazione Champions con il poker a Valencia ad un tunnel di cui ha visto finalmente luce e fine, scendendo in campo in campionato ed in Champions League. “Quando ci è stata recapitata la maglia con tanto di dedica speciale per la nostra Casa Serena - racconta Lara - non credevo ai miei occhi. Per ospiti e dipendenti è stata una gioia immensa, un segnale andato ben al di là del significato di un classico cimelio sportivo. I nostri nonni l’hanno ammirata, letteralmente accarezzata, con gli occhi lucidi ed immensa emozione. Josip è diventato, per sempre, uno di noi, e per lui abbiamo tifato nelle partite estive di campionato, ma anche e soprattutto nelle settimane in cui ha dovuto lasciare il campo. Ci siamo sentiti uniti in un ideale “mola mia” che è tuttora inno concreto alla tenacia, per noi e per lui”.

In questi mesi il lavoro di Casa Serena, presieduta da Paola Merelli e diretta, a livello sanitario, dalla dottoressa Sara Oberti, è stato davvero tanto. E’ stato creato anche un nucleo specifico di eventuale isolamento, qualora la pandemia dovesse tornare a mordere, mentre progressivamente dovrebbero riprendere le degenze private ad uso temporaneo per il servizio di riabilitazione e terapia fisica con agevolazioni per ultra sessantacinquenni, chiuse a causa del Covid.

“Devo un grazie speciale - conclude Bertocchi, che a causa della pandemia ha perso il padre Riccardo, volontario onnipresente a Peia – a chi ci ha guidato con coraggio e determinazione, al dottor Gambardella, ai membri del consiglio di amministrazione di Casa Serena, al personale infermieristico ed assistenziale e a tutte quelle persone che hanno condiviso con noi questo uragano che ci ha per sempre cambiato”. E dopo la tempesta, qui tutti vogliono semplicemente tornare a gioire, nel segno di una maglia e di un campione infinito. Per la Champions League 2020-2021 l’Atalanta di Josip Ilicic avrà, da Leffe, una spinta in più.

Seguici sui nostri canali