di Fabio Gennari
Si potevano avere più punti? Certamente, con un pizzico di precisione in più (considerando le tre partite giocate) l’Atalanta poteva pure essere in vetta, o quasi. Ma è bene sottolineare comunque un paio di aspetti, che tengono sì in considerazione le squadre coinvolte (Pisa, Parma e Lecce hanno 3 punti in tre), ma pure le assenze della Dea, che ha giocato senza elementi importanti. Di valore, alcuni per una partita (Scamacca) altri per più gare (Ederson e Lookman).
I nerazzurri in tre partite hanno segnato sei reti e un’altra è stata annullata. Poi ci sono tre pali (Scamacca con il Pisa, Scamacca a Parma, Zalewski con il Lecce) a completare un quadro che, numericamente, poteva essere ancora più completo. E portare più punti in classifica.
Oltre a quanto è finito a referto, la squadra ha costruito occasioni importanti: almeno quattro o cinque contro il Pisa, un paio a Parma e altre rilevanti contro il Lecce. Senza pesare un gol mancato per volta, i numeri dicono che la Dea, pur senza un gioco scintillante (che poi, contro le piccole, quante volte lo abbiamo visto?), davanti ha elementi in grado di rendersi molto pericolosi.
Con un pizzico di pulizia tecnica nella giocata in più, ad esempio, Krstovic sarebbe già entrato nella lista dei marcatori stagionali. C’è tempo, ovviamente, per crescere ed essere ancora più incisivi e bisognerà dimostrare tanto soprattutto quando il livello degli avversari salirà. Intanto, però, la squadra sta ingranando e i numeri (offensivi) tornano, per un gruppo che ha soluzioni nel reparto avanzato e deve solo trovare il modo di farle fruttare con la miglior continuità possibile: i marcatori diversi sono finora stati cinque (De Ketelaere, Zalewski, Scalvini, Pasalic e Scamacca), con tutti i reparti già a segno.