I recuperi lunghissimi che si stanno vedendo in Qatar diventeranno una cosa normale?
Nella speranza che ogni decisione venga presa solo a campionato finito, il mondo del calcio va sempre più verso il tempo di gioco effettivo
di Fabio Gennari
L'ultimo esempio è arrivato dal secondo tempo di Argentina-Arabia Saudita: dagli 8 minuti di recupero previsti si è arrivati a circa 14. Nella partita inaugurale tra Qatar e Ecuador l’arbitro italiano Orsato ha dato 6 minuti di recupero nel primo tempo e 6 nel secondo. In Inghilterra-Iran, anche a causa di un grave infortunio al portiere iraniano, sono stati concessi ben 15 minuti nel primo tempo e 14 nel secondo: complessivamente quasi mezz’ora di gioco in più.
In Senegal-Olanda i minuti di recupero sono stati 14 in tutto (3 al primo tempo e 11 al secondo) e in Stati Uniti-Galles ce ne sono stati 4 al primo tempo e 11 al secondo. In queste quattro partite, il recupero medio complessivo è stato di 17 minuti e 50 secondi.
Il dato è certamente curioso e segue una precisa indicazione e strategia del mondo pallonaro a livello mondiale (decide l'Ifab, la Fifa si è già spesa a riguardo) che va sempre di più verso il tempo effettivo. Secondo Collina, ex arbitro di caratura mondiale e attuale presidente della Commissione Arbitrale della Fifa, non è normale che «ci sono squadre che giocano 52 minuti, squadre che ne giocano 43 e altre che ne giocano 58. Se li sommi tutti, la differenza di tempo giocato in un campionato diventa grande».
Dopo queste dichiarazioni e con quanto si sta vedendo nella rassegna in corso in Qatar, è probabile che in futuro le cose cambino parecchio.
Francamente, ciò che sembra assolutamente ingiustificato, pensando al campionato, è che si possa immaginare di andare verso un cambio di approccio in corsa. Le perdite di tempo sono addirittura una tattica per diverse squadre e questo ci sta che non piaccia. Quello che non va bene è pensare che dopo quindici giornate giocate con minutaggi "normali" si vada ora incontro a una seconda parte di campionato con regole diverso. A livello Uefa, quindi anche italiano, le novità potrebbero essere recepite, come appare logico, dalla prossima estate, in modo che tutti, per tempo, si possano adattare.