Momento non semplice

I risultati non sono buoni, ma la prestazione c'è (quasi) sempre: serve tenere duro

I primi 35 giorni di questo 2025 non stanno lasciando buone sensazioni. Gli infortuni non stanno aiutando, bisogna stringere i denti

I risultati non sono buoni, ma la prestazione c'è (quasi) sempre: serve tenere duro
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di Fabio Gennari

Sconfitte contro Inter, Napoli e Bologna (in tre competizioni differenti), pareggi contro Udinese, Juventus, Barcellona e Torino e vittorie in casa con lo Sturm Graz e in trasferta sul campo del Como.

L'inizio di 2025 dell'Atalanta, sotto il profilo dei risultati, non è di certo positivo: nove partite, solo due successi e la sensazione che in diverse sfide si potesse fare qualcosa in più per vincere. Capita, certo, ma bisogna essere consapevoli e non fermarsi al tabellino.

La squadra di Gasperini, tranne che contro l'Udinese, ha sempre offerto prestazioni che, se non per tutta la gara almeno per uno spezzone importante, hanno convinto. I dettagli spesso hanno detto male, vedi Napoli e Torino; in alcune occasioni i bergamaschi hanno avuto la palla per vincere prima di quella per perdere e, nonostante diversi infortuni (sono sette i giocatori che si sono fermati in varie partite), la squadra ha tenuto botta. Infatti il mister ne ha sempre sottolineato spirito e prestazione.

Ora la Coppa Italia è sfumata, ma i play-off di Champions sono da giocare, in campionato il gruppo continua a stare in piena corsa per un posto al vertice da protagonista e con un vantaggio importante sul quinto posto. È il momento di serrare le fila, perché il rischio di farsi prendere dallo sconforto c'è. Ma non deve accadere. L'Atalanta è forte, lo ha dimostrato e continuerà a farlo: i periodi complicati capitano e bisogna essere bravi ad affrontarli senza perdere fiducia.

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