Il capolavoro dei Percassi e la garanzia sul futuro nerazzurro rappresentata da Gasperini
Nel giorno della vittoria sul Venezia, annunciato il prolungamento dell'accordo con il mister: una novità clamorosa che cambia gli scenari futuri
di Fabio Gennari
Il rinnovo di contratto di Gasperini fino al 30 giugno 2024 con opzione a favore della società fino al 30 giugno 2025 è una notizia bomba per tutto l'ambiente atalantino. Anzi, di più: possiamo senza mezzi termini parlare di un autentico capolavoro da parte della famiglia Percassi. Perché i matrimoni si fanno in due e nel calcio non è sempre scontato che quello che funziona oggi funzioni anche domani. Eppure Gasperini, allenatore tumultuoso e dal carattere forte, ha firmato il quinto rinnovo in cinque stagioni da quando è a Bergamo: qualcosa di più unico che raro.
Il merito è totalmente della famiglia Percassi. Senza dubbio alcuno. E basta guardare la situazione con occhi un po' distaccati per capire che in un calcio fatto di risultati più sbandierati che ottenuti, di miglioramenti più sperati che dimostrati e di tanto altro che con il campo c'entra poco, è clamoroso che l'Atalanta riesca a prolungare ancora l'accordo con un uomo che ha cambiato completamente la storia del calcio a Bergamo e che, ancora una volta, ha detto sì alla proposta di andare avanti insieme. E ciò nonostante le voci di quelli che sono sempre più informati di tutti dessero per scontato il suo addio a fine stagione.
Parliamoci chiaro: i cicli non sono eterni. Quest'anno sarà probabilmente l'ultimo con buona parte del gruppo di calciatori che da diversi anni tirano la carretta e sono ancora sulla cresta dell'onda. È fisiologico, chi allena sta seduto e propone calcio trovando soluzioni ogni anno, ma chi scende in campo ha una "vita" lavorativa inevitabilmente più corta. Poi ci sono le componenti economiche, le ambizioni di andare a giocare in qualche super big del calcio mondiale e metteteci pure il logorio quotidiano che porta lavorare con un martello pneumatico come il mister di Grugliasco. Tutto nella norma.
Se questo ciclo volge al termine, non era per nulla scontato che, visti i picchi toccati, chi lo ha plasmato e lo ha reso così grande accettasse di andare avanti provando a costruirne uno nuovo. E i paletti, per il futuro, li ha messi proprio Gasperini: «Il livello dell'Atalanta si è alzato, io voglio lavorare con 16-17 giocatori di livello simile, cui aggiungere i ragazzi del settore giovanile e i portieri», ha detto in conferenza stampa dopo la vittoria sul Venezia. Certe parole, con una bella fetta del gruppo che non è poi così futuribile (per diversi motivi), rendono la mossa dei Percassi un capolavoro e allo stesso tempo una polizza per il futuro che deve far sognare i tifosi.
Se Gasperini parla in questi termini è evidente che ha avuto garanzie. E se i Percassi, con una gestione societaria che fa scuola e una capacità sul mercato di trovare sempre soluzioni giuste anche nei ruoli in cui magari il tecnico chiede meno ricambi (in estate non è arrivata la punta esterna che invece arriverà a gennaio, ma sono stati portati a Bergamo altri giocatori che stanno offrendo garanzie totali), ecco che il quadro si completa: l'Atalanta lavora per essere sempre più forte.
Sul tema mercato non è affatto facile vivere la quotidianità con il mister. Eppure i Percassi hanno trovato il modo di farlo e si è creato un rapporto tra Antonio, Luca e il tecnico di Grugliasco (e non solo) che ha portato il tecnico della Dea ad accettare con soddisfazione un nuovo accordo. Più lungo, probabilmente ancora più ricco, ma soprattutto basato su un progetto che continua. Con lo stadio da finire e tanto calcio ancora da mostrare. Gasperini, i Percassi, Bergamo e l'Atalanta: questa è davvero una storia infinita.