Il cielo è nerazzurro sopra Città Alta, il Liverpool vince ma la Dea è nella storia
I Reds si portano a casa uno 0-1 (Salah su rigore) buono solo per le statistiche. Incredibile lo spirito dei nerazzurri, che affronteranno il Marsiglia
di Fabio Gennari
Amici atalantini, fratelli nerazzurri: andate a casa, svegliate tutti quelli che dormono, dai bimbi ai nonni e dite loro che l’Atalanta ha scritto la storia. Il Liverpool, il grande Liverpool, è fuori dall’Europa League e lo 0-1 firmato Salah è buono solo per la statistica. Perché la prima sconfitta europea stagionale della Dea è dolce. Dolcissima.
I bergamaschi giocano una partita di grande cuore, subiscono la rete dell’egiziano dopo una manciata di minuti su rigore e rischiano grosso in un paio di occasioni del primo tempo, ma nella ripresa non mollano, anzi alzano il livello, ci provano addirittura. In ogni pallone toccato ci mettono il cuore e regalano a Bergamo e al calcio italiano un’impresa incredibile. Di altissimo livello. Nei 180 minuti di gioco, la qualificazione alla semifinale di Europa League è meritata, la Dea ha stravinto a Liverpool e poi ha gestito al Gewiss Stadium, ottenendo un passaggio del turno di prestigio assoluto. Da spaccare il cuore dalla gioia.
Le scelte degli allenatori
Lo stadio è completamente esaurito (14.897 spettatori, poco meno di mille gli inglesi tra settore ospiti e Tribuna), Gasperini rispetto alle attese della vigilia cambia qualcosa, con due novità rispetto a una settimana fa, quando la squadra ha strapazzato per 3-0 il Liverpool in casa sua. Kolasinac è titolare nel terzetto difensivo con Djimsiti e Hien a protezione di Musso, de Roon torna in mezzo al campo al fianco di Ederson e davanti Koopmeiners vince il ballottaggio con Pasalic, così come Miranchuk quello con De Ketelaere per affiancare Scamacca. Dopo la gara di lunedì con il Verona, oltre a de Roon rientra anche Zappacosta, per una Dea che in panchina ha comunque elementi in grado di cambiare in corsa se ce ne fosse la necessità.
Tra le file degli inglesi, invece, i cambi rispetto alla sfida di andata sono molti di più. Klopp schiera Alisson in porta, Alexander-Arnold in difesa a destra con Robertson sulla corsia opposta, Szoboszlai in mezzo oltre a Salah e Luis Diaz in avanti, per un totale di sei volti nuovi: considerando il livello della rosa dei Reds, tutto va considerato come un normale avvicendamento alla ricerca della grande impresa. Serata primaverile e temperature più fresche rispetto alle attese, cornice di pubblico da urlo e terreno in perfette condizioni.
Primo tempo da brividi
La gara inizia come peggio non potrebbe per la Dea: al 6’ Alexander-Arnold crossa da un paio di metri fuori dall’area di rigore e la palla incoccia sul braccio largo di Ruggeri: il francese Letexier fischia il calcio di rigore, sul dischetto si presenta Salah che spiazza Musso e riduce subito lo svantaggio dei Reds. La squadra ospite prende fiducia e al 12’ Gakpo libera con il tacco Luis Diaz, ma l’uscita di Musso è provvidenziale e il pericolo è scampato.
L’Atalanta prova a riorganizzarsi: al 19’ Miranchuk e Scamacca combinano bene palla a terra, ma l’ultimo controllo del russo non è perfetto e Alisson può intervenire in spaccata. Poco dopo, ancora Miranchuk va al tiro dal limite dell’area di rigore dopo un contrasto rude tra Konaté e Scamacca, con la palla che sfila di un paio di metri sul fondo alla sinistra del portiere brasiliano. Il Liverpool ogni volta che prova a imbastire un’azione offensiva mette in pensiero la retroguardia degli orobici: al 31’ diagonale con spaccata decisiva di Djimsiti sulla palla in area di Salah per Luis Diaz, mentre al 38’ l’egiziano è impreciso con il pallonetto che, su assist del solito Gakpo, si spegne sul fondo. Poi, al 41’, lo stadio esplode per la rete dell’1-1 segnata da Koopmeiners, ma è tutto inutile perché sull’assist di de Roon il numero 7 è in posizione irregolare. Prima del riposo, cartellino giallo a Hien (fallo di mano) e Luis Diaz (proteste) al termine di un’azione davvero pericolosa degli ospiti.
Secondo tempo: insuperabili
Il livello agonistico del match, nella ripresa, resta altissimo. Ma, a differenza della prima frazione di gioco, l’Atalanta ha la forza, prima mentale che fisica, di alzare un po’ il suo baricentro, al punto da presentarsi alla conclusione in tre occasioni con Ederson (50’), Koopmeiners (60’, gran lavoro di Zappacosta) e Scamacca (68’).
Con il passare dei minuti, ogni fallo laterale o contrasto vinto diventa motivo di esultanza, l’aria diventa elettrica e la percezione dell’impresa inizia a scorrere in tutto lo stadio, negli occhi e nel cuore di ogni presente. Emozioni di un popolo che, a questi livelli, nel “calcio moderno” non era mai arrivato. Al triplice fischio di Letexier la festa esplode, con i fuochi d’artificio a fare da cornice. La notte sopra Città Alta è nerazzurra e ora c’è una semifinale di Europa League da giocare, con il ritorno a Bergamo fissato il 9 maggio. C’è tempo, adesso bisogna festeggiare. Questa città e questo popolo se lo meritano. Il 2 maggio bisogna “invadere” Marsiglia (che ha eliminato ai rigori il Benfica).
Atalanta-Liverpool 0-1
Reti: 7’ rig. Salah (L).
Atalanta (3-4-1-2): Musso; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Zappacosta, Ederson (75’ Pasalic), de Roon, Ruggeri; Koopmeiners; Miranchuk (79’ Lookman), Scamacca (75’ De Ketelaere). All. Gasperini.
Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold (72’ Gomez), Konaté, Van Dijk, Robertson (80 Danns); Szoboszlai (67’ Elliot), Jones, Mac Allister; Salah (67’ Nunez), Gakpo, Luis Diaz (67’ Jota). All. Klopp.
Arbitro: Letexier (FRA).
Ammoniti: 43’ Hien (A), 43’ Diaz (L), 77’ Koopmeieners (A), 91’ Zappacosta (A).