Il personaggio

Il diario social di Matteo Pessina dagli Europei: «Quel sogno è diventato realtà»

Dal ritiro della Nazionale, il centrocampista ha pubblicato parole emozionanti e molto profonde con cui ha commentato il suo esordio

Il diario social di Matteo Pessina dagli Europei: «Quel sogno è diventato realtà»
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di Fabio Gennari

Italia-Svizzera, mercoledì 16 giugno. Al minuto 86', Matteo Pessina entra in campo al posto del match winner Manuel Locatelli e il sogno dell'atalantino diventa realtà. Da primo escluso a esordiente nella fase finale di un Europeo: la storia di chi non molla mai e crede sempre fino in fondo ai suoi sogni. Dopo il rientro nella notte a Coverciano e la giornata di lavoro con il gruppo di Mancini nel Centro Tecnico Federale, il centrocampista ha pubblicato su Instagram parole molto toccanti e sincere.

 

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«Coverciano, diario di bordo - scrive Pessina -. Ieri sera un secondo prima di entrare in campo ho chiuso gli occhi, e mi sono passate davanti mille immagini. La prima volta che sono entrato in uno spogliatoio, con le panche di legno un po’ sgangherate e quell’odore inconfondibile che ogni sportivo riconosce: quello della fatica e della gioia. Il rumore dei tacchetti sul pavimento, musica per chiunque abbia calcato un campo di calcio, dai campi polverosi di provincia all’Olimpico di Roma».

Il ragazzo cresciuto nel Milan e ormai diventato un punto di forza dell'Atalanta di Gasperini non ha nascosto la sua emozione continuando a scrivere concetti molto profondi. Che arrivano da lontano. «L’emozione della prima maglia indossata con un numero dietro. Il TUO numero. Quello che ti identifica, il primo nome con cui ti chiamano dalle tribune: “Va là, mica male quell’otto lì…”. Le prime volte che assieme a mio papà guardavo la tv e sullo schermo di casa c’erano i grandi campioni avevo un brivido. Magari ero piccolo e non capivo, ma sentivo che si trattava di un qualcosa di unico, di impagabile».

Adesso, qualche anno e un esordio ufficiale con l'Italia dopo, è il momento di passare alla cassa. «Ora so cosa vuol dire davvero. Adesso quel sogno è diventato realtà, anche se forse sto ancora sognando, con la stessa spensieratezza di quando ero bambino. Volevo scrivervi di tante cose: della vita quotidiana qui a Coverciano, delle sfide a ping pong con il Loca (che a quanto pare portano benissimo…). E nei prossimi giorni lo farò, prometto. Ma oggi lasciatemi ancora godere di questo momento meraviglioso. Di questo sogno realizzato. Ma soprattutto, del prossimo sogno. Quello che non voglio mettere qui per iscritto ma per il quale lotteremo tutti insieme, fino all’ultima goccia di sudore».

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