Il fantasista che non convince: la strana stagione di Samardzic e di Koopmeiners

di Fabio Gennari

La stagione di Lazar Samardzic e Teun Koopmeiners è molto simile. Nessuno dei due sta convincendo fino in fondo, e questo nonostante uno (il nerazzurro) la maglia da titolare se la debba sempre guadagnare, mentre l'altro (l'olandese) è punto fisso dell'undici iniziale, sebbene sia stato spesso anche fischiato. Il gol del 2-0 contro il Verona non ha cancellato quello che di non buono ha fatto. E il parallelo, considerando passato e presente-futuro dell'Atalanta, non è campato per aria, visto che l'ex Udinese, di fatto, è arrivato proprio per sostituire l'ex numero 7.

Samardzic, fino a questo momento, ha convinto di più quando è entrato a gara in corso che da titolare. Sul campo del Bologna, a Gelsenkirchen, con il Monza e in poche altre occasioni il ragazzo si è davvero distinto rispetto ai compagni e agli avversari, ma in altrettante partite, forse pure qualcuna in più, non è stato all'altezza delle aspettative. Anche quando, come a Verona, la squadra ha schiantato l'avversario.

Per Koopmeiners, al netto del dente avvelenato che hanno i tifosi orobici per come è finita la storia con la Dea, l'esperienza alla Juventus finora è stata pesante e certo non soddisfacente come si sarebbero (probabilmente) immaginato.

Sarà per i 60 milioni che è stato pagato, oppure per il gioco di Thiago Motta, che non sembra esaltarlo, ma la realtà è che dopo una quarantina di partite stagionali l'olandese non ha strappato consensi e rubato il cuore ai tifosi. La speranza, a Bergamo, è che non inizi proprio domenica sera (9 marzo).