Il grande dilemma: più importante Cagliari o Bruges? Non si può scegliere

di Fabio Gennari

Cagliari o Bruges? Scegliere, questa volta, è complicatissimo. Forse impossibile. In pochi giorni, tra domani pomeriggio (15 febbraio) e martedì sera (18 febbraio), l'Atalanta si gioca un pezzo rilevante della stagione ed è difficile ragionare su quale delle due gare sia più pesante. Non importante, pesante. Per la classifica, per il morale, per il futuro, per i conti societari. Per un sacco di motivi diversi.

Si dice che conti prima di tutto la partita più vicina, che sia quella in arrivo la gara da mettere nel mirino senza pensare ad altro. Però siamo tutti uomini, non macchine. Quindi è normale ragionare a più ampio (nemmeno troppo) raggio.

Atalanta-Cagliari, nel fine settimana in cui si giocano Juventus-Inter e Lazio-Napoli, è una gara delicatissima. La Dea gioca prima delle altre ed è a +7 sulla quinta (la Juventus). Vincere significherebbe mettersi di fronte a tre scenari: andare a +10 (se vincesse l'Inter) sui bianconeri, piazzarsi a +9 in caso di pareggio (con l'Inter ad appena due punti), oppure rimanere a +7 sulla Juventus ma andare a -1 dall'Inter. Allo stesso tempo, sulla Lazio (quarta) il vantaggio oggi è di 5 punti: potrebbe restare invariato (ma si andrebbe a -2 dal Napoli, che è in vetta), salire a 7 punti grazie al pareggio (con il Napoli distante 3 punti) o addirittura lasciare indietro di 8 lunghezze i romani se dovessero vincere i partenopei.

La qualificazione alla prossima Champions pesa decine di milioni di euro e tanto prestigio. In quella stessa Champions però la Dea c'è dentro e martedì sera contro il Bruges bisogna vincere per andare agli ottavi. Non è impossibile, servirà però una grande serata e gli uomini a disposizione sono pochi a causa di molte defezioni che stanno fiaccando parecchio il gruppo. Non farcela sarebbe pesante, perché il Club Brugge non è una corazzata e visti gli altri incroci dei play-off sarebbe importantissimo andare avanti.

No, non è davvero possibile fare una scelta. E allora giochiamocele tutte, senza nessuna paura.