Il grande tema del tour de force: Gasperini cambierà o farà sempre poco turnover?
Con il ritorno in campo e un sacco di gare importanti da qui a fine 2024, l'obiettivo è sfruttare al massimo la rosa. Resta da capire come
di Fabio Gennari
Parma, Young Boys, Roma, Milan, Real Madrid, Cagliari, Cesena, Empoli e Lazio. Fanno 9 partite in 38 giorni, un tour de force non tra i peggiori che l'Atalanta di Gasperini abbia mai affrontato in questi anni, ma che va guardato con gli occhi di chi, in questa stagione, non ha ancora praticato un vero e proprio turnover. Nella passata stagione, infatti, il tecnico ha cambiato anche quattro o cinque giocatori da una gara all'altra in nome della gestione delle forze in situazioni come questa.
Si tratta di un approccio che è cambiato in questi mesi, con la squadra base che offre garanzie totali ma anche con cambi che regalano grande fiducia. Gasperini ha sempre sostenuto che anche 25-30 minuti di riposo sono importanti e i conti sono semplici: se Retegui, ad esempio, gioca 60' per tre partite, è come se l'impegno sia di due partite intere. Ma con il vantaggio di averlo in campo per tre volte a fare quello che gli sta riuscendo benissimo. Ovvero i gol.
Se questa tendenza cambierà da qui alla fine del 2024 lo scopriremo, di sicuro l'Atalanta ha ragazzi come Kossounou, Bellanova, Pasalic, Samardzic (e altri, come Zaniolo, si spera di vederli molto presto protagonisti) che possono dare il cambio a chi è infortunato o acciaccato, piuttosto che - è il caso di Ederson a Berna - squalificato.
Tra l'altro, il rientro di Scalvini apre ancor di più il ventaglio delle soluzioni, quindi tutto può succedere. Senza dimenticare che, al centro, c'è sempre l'Atalanta che gioca e cerca di vincere.
Troppi zoppi