Il "nuovo" Palomino può essere un grande colpo per l'Atalanta del 2023
Il volto sorridente e il pollice alzato immortalati dalle foto a Zingonia nascondono un futuro fatto di grinta e voglia di rivalsa
di Fabio Gennari
Palomino a processo, Palomino assolto, Palomino a Zingonia, Palomino convocato. Nella sequenza da sogno che ha caratterizzato gli ultimi cinque giorni del difensore argentino ci sono dentro un sacco di cose. Emozioni, certo. Ma anche risvolti tecnici e tattici che adesso si possono solo pregustare ma che, considerato il valore del giocatore, sono qualcosa di estremamente importante per tutta l'Atalanta. E parliamo di spogliatoio, staff tecnico, società e ambiente.
A Lecce e contro l'Inter, il tecnico della Dea avrà a disposizione per la prima volta in campionato anche il numero 6 e la novità è importante. Parliamo del miglior difensore della passata stagione, un ragazzo che a 32 anni suonati (33 il prossimo 5 gennaio) rischiava di venir risucchiato all'inferno (in caso di squalifica, la sua carriera sarebbe stata chiusa, o quasi) e che invece è finalmente nel paradiso verde che è il campo da calcio.
Dal punto di vista mentale, la carica che una situazione del genere può dargli è difficile da dipingere nei suoi contorni. I mezzi tecnici sono sempre quelli, la forma fisica si sistema, ma la grinta, la voglia, la determinazione e la cattiveria agonistica che Palomino ha sempre messo in campo potrebbero davvero avere un'accelerazione poderosa dopo gli ultimi quattro mesi. Il tucumano ha sempre detto di essere innocente, ha rifiutato di patteggiare, ha argomentato la sua innocenza ed è stato assolto. Adesso ridategli il campo, lui è pronto a mangiarselo.