L'editoriale di Jacobelli

Il pari con la Juve lo dimostra: con Retegui in attacco, la Dea suona un'altra musica

Ci sono pareggi e pareggi. E se quello di Udine era stato fortunoso e certo non positivo, quello del Gewiss ha tutto un altro sapore

Il pari con la Juve lo dimostra: con Retegui in attacco, la Dea suona un'altra musica
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di Xavier Jacobelli

Ci sono pareggi e pareggi. L'1-1 di Bergamo contro la Juventus ha mostrato due volti. Retegui torna capocannoniere solitario del campionato e regala alla Dea il risultato utile consecutivo n° 15, beneaugurante in vista dello scontro diretto con il Napoli; Motta inanella il tredicesimo pari in venti partite (nuovo record assoluto della Casa, il precedente risaliva a sessant'anni fa), rimane imbattuto, ma porta a 14 i punti persi dai bianconeri da una situazione di vantaggio.

Certo, al Gewiss, i bianconeri hanno confermato la tradizione positiva in casa Atalanta, dove hanno perso soltanto una delle ultime venti partite che vi hanno disputato. E quando Kalulu li ha portati in vantaggio su assist di McKennie, sembrava che la Juve potesse sconfiggere la pareggite acuta da cui è afflitta, tanto che Carnesecchi, una volta di più e stavolta sotto gli occhi di Spalletti, ha confermato essere un portiere da Nazionale firmando almeno altri quattro interventi strepitosi.

Tuttavia, Thiago, costretto in tribuna dalla squalifica, non aveva fatto i conti con la capacità di reazione dell'Atalanta e, soprattutto, con i cambi di Gasperini, che inserendo Samardzic, Bellanova, Retegui e Zaniolo ha assediato gli avversari, agguantandoli grazie al quinto gol di testa di Retegui, che in campionato non segnava dal 23 novembre scorso, prima di infortunarsi durante la partita con l'Empoli.

L'assist al capocannoniere l'ha dettato Bellanova, la rete dell'azzurro è stata la nona segnata da un atalantino subentrato a partita in corso: soltanto la Lazio ha fatto meglio (11). Quando si dice avere la panchina lunga e sfruttarla appieno. Cosa che la Juve non ha: Alberto Costa e Kolo Muani sono stati presi apposta. Intanto, però, la pareggite logora chi ce l'ha; il Napoli capolista è lontano 13 punti e un anno fa la Juve di Allegri era seconda, a -2 dall'Inter capolista, con 15 punti in più.

L'Atalanta, invece, esce rinfrancata dal confronto con i bianconeri, dopo il fortunoso punto rimediato a Udine. Sabato, Gasp si ritroverà a tu per tu con Conte, ora a +4 su di lui e la sfida dirà molte cose sul futuro immediato della lotta scudetto. Un fatto è certo: con Retegui al centro dell'attacco, la Dea suona tutta un'altra musica.

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