Il presidente Percassi a L'Eco: «Basta pensare di poter vincere lo scudetto»
Il vertice atalantino ha parlato di prospettive, tirando un po' le orecchie a chi sogna troppo in grande...

di Fabio Gennari
Ci sono alcuni momenti, durante la stagione, in cui l'intervista al presidente nerazzurro Antonio Percassi è praticamente certe. E infatti a fine mercato, prima di iniziare l'avventura europea, il numero uno dei nerazzurri ha parlato a L'Eco di Bergamo toccando diversi temi. Due, in particolare, sono tanto importanti quanto un po' diversi rispetto al passato per passare sotto traccia. Anzi, la "traccia" viene dettata proprio da Percassi, che non fa nessun proclama e invita tutti a tenere i piedi per terra.
«I tifosi hanno diritto di sognare ma io ho il dovere di tenere i piedi per terra», ha detto il presidente atalantino. Lo ha fatto perché «se pareggi con il Bologna e pare che siamo retrocessi, siamo fuori dal mondo». Il Pres ha anche respinto alcuni discorsi che si fanno un po' ovunque, ma che non lo toccano nemmeno di striscio: «Si deve smettere di pensare che l'Atalanta possa vincere lo scudetto, così si perde la misura e non si è mai contenti di niente», ha concluso.
Il concetto è molto semplice da comprendere: se si vola troppo in altro si rischia di non apprezzare nulla, pensando che quanto raggiunto nelle ultime tre stagioni sia normale. Lo ha detto anche Percassi, che ha come sempre fissato l'obiettivo al mantenimento della categoria, parlando però anche della voglia di guardarsi intorno e «puntare a confermarci in Europa». Sempre tenendo i conti in ordine e non cambiando la politica societaria nemmeno di una virgola.
L'altro tema di cui ha parlato Percassi e che deve far riflettere è relativo alla squadra, che secondo il numero 1 della Dea è «più completa, quindi più forte della precedente». Un gruppo che ha perso Romero ma che, a quelle cifre, era impensabile trattenere. «Normale, quell'operazione ci ha consentito di investire oltre 60 milioni sul mercato», ha sottolineato, confermando anche che a certe cifre l'Atalanta cede e non compra: «Abraham? Lo conosciamo da tempo ed è forte, ma quelle cifre per cartellino e ingaggi sono fuori dalla nostra dimensione».