Nessuno meglio della Dea

Il rapporto stipendi/ricavi dell'Atalanta è il migliore tra le big: è programmazione

Questo grafico mostra come sia possibile tenere sotto controllo i costi e allo stesso tempo ottenere grandi risultati

Il rapporto stipendi/ricavi dell'Atalanta è il migliore tra le big: è programmazione
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di Fabio Gennari

Atalanta 49%, Lazio 65%, Inter 68%, Juventus 71%, Napoli 80%, Milan 99%, Roma 110%. Queste percentuali spiegano molto bene perché il calcio italiano è arrivato ad un punto di non ritorno che richiederà sacrifici e tagli nei prossimi mesi, nonostante per tutte le big si parla di acquisti e movimenti di mercato c'è una ricerca Kpmg che racconta di come l'Atalanta si l'unica società di vertice del massimo campionato italiano ad avere costi relativi agli stipendi più bassi della metà di tutti i ricavi.

I dati si riferiscono al campionato 2019/20, si tratta di indicatori che ben spiegano come a Bergamo ci sia una gestione dei costi relativi ai calciatori (che sono la voce di spesa più grossa in tema di stipendi) davvero molto ben strutturata come invece non accade in altre società: chi spende il 99% o il 110% dei suoi ricavi per gli stipendi dei calciatori è evidentemente legato a doppio filo al mantenimento di questi ricavi (diritti tv, premi Uefa, ecc.) altrimenti finisce presto in rosso.

Gli stipendi più importanti all'ombra di Città Alta arrivano a circa 1,5 milioni, cioè quanto prendono Zapata e Muriel, oltre a Ilicic, ma anche Miranchuk e Kovalenko si avvicinano. Dal punto di vista dei rinnovi, è normale che quando qualcuno va a battere cassa ci siano richieste più alte (vedi Gosens e Hateboer l'anno scorso), ma se da una parte è chiaro come non si possano dare a tutti gli stessi emolumenti, è altrettanto evidente che se un giocatore merita, l'Atalanta provvede.

Oltre a questo, c'è anche un aspetto di "pagabilità" che bisogna tenere a mente. Meglio cifre astronomiche che sono puntuali solo sulla carta o soldi sicuri che ogni 25 o 27 del mese arrivano sul conto corrente? L'Atalanta, da questo punto di vista, ha sempre rispettato i suoi impegni, compreso il periodo di pandemia. E nonostante stipendi più bassi di altre squadre, i calciatori della Dea hanno dimostrato che si possono fare grandi cose anche senza elargire ingaggi dorati a tutti i componenti della rosa.

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