L'editoriale di Xavier Jacobelli

Il segno di Miranchuk. Il talento di Ruggeri. L’ingegno di Gasperini

Il segno di Miranchuk. Il talento di Ruggeri. L’ingegno di Gasperini
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di Xavier Jacobelli

Quattro giorni dopo avere preso 5 gol dal Liverpool, il rischio era che l’Atalanta si sentisse ancora sotto un treno. Ma, difficilmente, una grande squadra sbaglia due partite di fila e l’Atalanta è una grande squadra.

L’ha dimostrato pareggiando con l’Inter una partita che avrebbe anche meritato di vincere grazie al forcing finale, capace di mettere in grande difficoltà la squadra di Conte, in preda a una crisi di risultati e caratterizzata da un gioco a fasi alterne. Era dal 2016 che l’ Inter vinceva soltanto tre delle prime dieci gare stagionali, fra campionato e coppe e, appena quattro volte, in passato, i milanesi avevano ottenuto risultati peggiori, l’ultima cinquant’anni fa.

La Dea, invece, ha ripreso la corsa: questo pareggio vale come una vittoria. È presto spiegato: Miranchuk ha confermato di essere un grande giocatore: un gol in otto minuti di Champions, un altro, bello come il primo, all’esordio in campionato. E poi c’è Matteo Ruggeri, 18 anni, zognese di nascita, al debutto in Serie A, disinvolto come un veterano. E felice come può esserlo solo un ragazzo bergamasco che, a 9 anni, varca il cancello di Zingonia e, quattro mesi dopo essere diventato maggiorenne, si ritrova a faccia a faccia con il Liverpool, una delle squadre più forti del mondo prima di venire catapultato al cospetto dell’Inter superando l’esame a pieni voti. In panchina, per inciso, oggi c’era anche il sedicenne Giorgio Scalvini (ne compirà diciassette l’11 dicembre), difensore, un altro ragazzo che sta crescendo nell’eldorado di Zingonia dove non è passato inosservato agli occhi di Gasperini.

Già, Gasp. Ancora una volta questo straordinario allenatore ha mostrato che cosa significhi leggere in corsa la partita e cambiarne l’esito con quattro mosse, azzeccate l’una dopo l’altra. Si chiamano Muriel, Lammers, Pessina, Miranchuk: grazie al loro inserimento, l’Atalanta ha accerchiato l’Inter, ha pareggiato con la prodezza del venticinquenne acquisto russo, ha chiuso l’incontro in evidente crescendo.

È un vero peccato che la nuova sosta interrompa la crescita della squadra, privando Gasperini del battaglione di nazionali che rivedrà fra dodici giorni. Non si capisce perché, stante l’emergenza Covid che riguarda tutta Europa, l’Uefa non abbia congelato la Nations League, evitando trasferte tanto inutili quanto rischiose, ma questo è un altro discorso. Ciò che conta, per l’Atalanta nel campionato più anomalo del dopoguerra, è avere reagito subito, con un’ottima prestazione, alla sconfitta con il Liverpool.

E il sorriso di Ruggeri dopo la partita, è l’immagine che più piace.

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