In 59 giorni, dodici partite con dieci vittorie e due pareggi: la Dea scoppia di salute
In Champions così come in campionato, l'Atalanta è un autentico rullo compressore. Macina gioco, gol e vittorie
di Xavier Jacobelli
In Champions League così come in campionato, l'Atalanta è un autentico rullo compressore. Macina gioco, gol e vittorie con impressionanti dimostrazioni di forza.
Né il campo sintetico di Berna (che un mese fa aveva fatto soffrire l'Inter, riuscita a passare solo al 93' grazie a Thuram), né la prima rete incassata in questa campagna europea hanno impedito ai nerazzurri di scatenare un autentico uragano sul Wankdorf, spazzando via la speranza Young Boys di tenere testa alla macchina da gol gasperiniana.
È finita 6-1 e agli svizzeri è andata ancora bene, tale e tanta è stata la schiacciante superiorità rivale che ha firmato la più corposa vittoria nella storia europea dell'Atalanta. In Svizzera l'hanno alimentata Charles De Ketelaere - 2 gol, 3 assist e una prestazione di assoluto livello internazionale nel segno di un talento adamantino -; Mateo Retegui, alla prima doppietta in Europa; la brillante prova di Cuadrado, alla prima da titolare; l'impenetrabile muro difensivo eretto da Hien e Kossounou; il primo centro in Champions di Kolasinac e l'acuto finale di Samardzic, all'altezza della sua classe.
Colpisce l'invidiabile condizione psicofisica della squadra bergamasca, che in 59 giorni (dal 28 settembre, 1-1 a Bologna, a oggi, 26 novembre), ha disputato dodici partite fra campionato e massima competizione Uefa totalizzando dieci vittorie (di cui sette di fila in Serie A e tre consecutive in trasferta in Europa), due pareggi, segnando 35 gol e subendone soltanto 6. Quando si dice scoppiare di salute.