In attesa del mercato, uno sguardo alla rosa attuale: da chi aspettarsi la stagione del riscatto?
Ci sono tanti ragazzi che un anno prima valevano la qualificazione Champions e poi hanno deluso: chi è meglio lasciar partire?
di Fabio Gennari
Dopo tre qualificazioni consecutive in Champions League, l'Atalanta nella passata stagione è arrivata ottava. Un passo indietro netto nel rendimento complessivo, un passaggio a vuoto che può anche starci, ma che ha deluso tanti protagonisti, Gasperini in testa. Qualcosa sul mercato sarà certamente fatto e dai rumors che circolano ci sono almeno quattro, cinque operazioni sul tavolo. Alcuni giocatori sono destinati a partire, ma la domanda è un'altra al momento: chi, tra quelli che hanno deluso l'anno scorso, può davvero riscattarsi nella prossima stagione? Restiamo convinti che il ciclo di tanti giocatori sia al termine, ma in un mercato così bloccato le valutazioni da fare sono tantissime.
Le motivazioni, nel calcio e non solo, fanno spesso la differenza. Dando per scontato che non si disimpara a giocare da una stagiona all'altra, ci sono giocatori che, oggettivamente, non possono essere quelli che abbiamo visto negli ultimi dodici mesi. Facciamo qualche nome: Muriel ha segnato, in media rispetto ai minuti giocati, la metà rispetto al 2020/21; Zapata è stato fuori quattro mesi per infortunio; Boga lo abbiamo visto solo a sprazzi; Malinovskyi è stato molto condizionato dalle ricadute emotive della guerra.
Al netto delle voci di mercato, già solo recuperare al meglio questi quattro ragazzi sarebbe pesantissimo in ottica futura, così come vedere il vero Musso dopo una preparazione estiva in cui lavorare ogni giorno per limare i difetti in funzione del gioco di Gasperini. Il discorso, probabilmente, vale invece al contrario per chi è arrivato al massimo del suo rendimento possibile in passato: ragazzi come Hateboer, Miranchuk e Ilicic (a meno di un ruolo da jolly nella rosa dei 25) sembrano veramente destinati a lasciare la Dea. Oltre a loro, Pezzella e Mihaila non saranno riscattati.
Ci sono poi almeno un paio di ragazzi per cui diventa difficile fare una scelta, anche se la cessione sembra la strada più logica. Pessina e Maehle, in particolare. Il centrocampista azzurro viene spesso schierato da Mancini, così come lo stesso Gasperini ha insistito molto con lui anche l'anno scorso. Eppure, a parte pochissime occasioni, il ragazzo ha sempre deluso, quando invece dopo la partenza di Gomez era stato decisivo. Aspettarlo, al netto delle quattro presenze che mancano per arrivare a cento e liberarsi così totalmente dal controllo del Milan sul suo cartellino, o no? Il compagno danese, invece, in Nazionale è un portento mentre a Bergamo è spesso timido: con la penuria di esterni in circolazione, vale la pena liberarsene? Tante domande, difficile dare risposte.