L'editoriale di Xavier Jacobelli

Inutile chiedere se possa vincere lo scudetto, l'Atalanta si sta già battendo per questo

La sesta vittoria consecutiva dell'Atalanta in campionato è una delle più preziose colte dalla squadra di Gasperini nell'autunno d'oro che sta vivendo

Inutile chiedere se possa vincere lo scudetto, l'Atalanta si sta già battendo per questo
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di Xavier Jacobelli

La sesta vittoria consecutiva dell'Atalanta in campionato è una delle più preziose colte dalla squadra di Gasperini nell'autunno d'oro che sta vivendo (dal 28 settembre, 1-1 Bologna al successo sull'Udinese, i nerazzurri hanno giocato 10 partite in 43 giorni, fra Serie A e Champions: 8 vittorie, 2 pareggi, 26 gol segnati, 4 subiti).

In primis, per il valore dei friulani che a Bergamo hanno giocato un gran primo tempo, premiato dalla cannonata di Kamara prima dell'intervallo, mettendo alle corde la formazione che vanta il terzo attacco nei primi cinque tornei del continente, dopo Barcellona e Bayern.

In secondo luogo, per il modo con il quale nella ripresa la Dea ha ribaltato l'incontro,  grazie al micidiale uno-due in 4 minuti scaturito due volte dall'iniziativa di Bellanova: la prima, concretizzata da Pasalic (gol n. 51 in Serie A, il più prolifico centrocampista straniero negli ultimi sei anni) e la seconda, sfortunatamente per l'Udinese, infilata nella propria porta da Touré. Bellanova  aveva sostituito l'infortunato Zappacosta; si aggiunga Kossounou, partito  titolare oggi dopo la brillante prova di Stoccarda dov'era entrato in campo al posto di Kolasinac, un altro pilastro gasperiniano, anche lui messo fuori causa da un malanno muscolare. E poi Samardzic, grande ex di turno al Gewiss, schierato per rimpiazzare De Ketelaere, un altro elemento eccellente costretto in infermeria: il tocco di classe dell'ex bianconero ha messo in azione Bellanova nell'azione del secondo gol.

Tutto per dire che, grazie anche alla panchina lunga da Gasperini felicemente gestita, prima dell'ultima sosta dell'anno l'Atalanta si ritrovi in piena bagarre scudetto e con pieno merito, avvalorato dal successo su un'Udinese che Kosta Runjaic aveva schierato con grande acume tattico. L'allenatore ha spinto i suoi a giocare come giocano gli avversari: pressing forsennato, raddoppio di marcature uomo su uomo, spiccata aggressività offensiva imperniata su Davis, il centravanti di peso e di sostanza che ha messo in difficoltà anche Hien, uno dei migliori difensori del campionato, fresco di neutralizzazione di Lukaku a Napoli e premiato a Stoccarda come uomo partita.

Alla distanza, i bianconeri sono calati non potendo reggere per l'intero incontro il ritmo indiavolato che avevano saputo imporre nei 45 minuti iniziali. Messa sotto prima del riposo, l'Atalanta ha reagito come si conviene a un collettivo che continua a spostare i propri limiti sempre più in là, da quando, il 22 maggio scorso a Dublino, il trionfo in Europa League l'ha convinta di essere diventata una squadra sempre più forte.

Dopo 12 giornate e con questo rendimento (5 punti in più e 11 gol segnati in più rispetto a un anno fa) non ci si deve domandare se questa squadra possa vincere lo scudetto. Si deve prendere atto che si stia già battendo per lo scudetto.

Commenti
Egidio

va bene ed è doveroso sognare con una squadra come l'ATALANTA e con un Mister come il GASP,tuttavia ricordiamoci quello che diceva il TRAP: mai dire gatto se non è nel sacco

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