Investimenti importanti, giovani di valore e solo un buco a sinistra: il mercato della Dea è da 7
A bocce ferme, la rosa della Dea ha tanti giocatori (forse perfino troppi) e una lacuna. Ora tocca al campo dare tutte le risposte
di Fabio Gennari
È stata un'estate lunghissima, dal punto di vista del mercato. La rosa della Dea, forse, è addirittura troppo lunga per affrontare solo il campionato (21 giocatori più i portieri, restano 11 partite prima della sosta) e probabilmente qualcosa di più si poteva fare con le cessioni (anche se non si può pensare di regalare i giocatori...), ma, tutto sommato, il mercato dell'Atalanta si merita un voto positivo: la nostra valutazione è un 7 pieno. Chiaramente si tratta di un giudizio sulle operazioni, non sul loro effettivo "valore" di campo. Per quello bisognerà aspettare un po' di tempo.
La società ha confermato Demiral (riscatto a 20 milioni) e ha preso Ederson (valutazione da 20 milioni), Lookman (15 milioni), Soppy (10 milioni) e Hojlund (17 milioni), per una spesa complessiva che sfonda il muro degli 80 milioni di euro. Il conto preciso, in realtà, è difficile da fare perché mancano elementi (erano risorse già in cassa o frutto di altre operazioni?), ma questo sposta poco la questione: il valore dei calciatori arrivati, dal punto di vista economico, è quello. E nessuno, in Italia, ha fatto quello che ha fatto l'Atalanta.
C'erano alcune necessità, l'attacco ad esempio è stato allargato e sono arrivati giocatori sia in mezzo al campo (Ederson) che sulle fasce (Soppy) su cui sarà molto interessante vedere il lavoro di Gasperini. Manca un laterale sinistro di piede mancino, con il senno di poi il prestito di Tavares dall'Arsenal sarebbe stata un'eccezione alle abituali strategie dell'Atalanta - che compra sempre giocatori di proprietà senza lasciare il controllo ad altri (vedi la questione Pinamonti) - che si sarebbe potuta accettare, ma le cose sono andate diversamente. Bisognerà aspettare gennaio.
Sul fronte partenze, nonostante il chiacchiericcio continuo su Muriel e altri elementi (nessun atalantino è in scadenza 2023), hanno lasciato Bergamo solo Freuler, Pessina, Miranchuk, Gollini, Ilicic e Lammers, con tutti gli altri che invece sono rimasti. Magari per Gasperini - anzi, lo ha dichiarato - c'è addirittura troppa abbondanza e questo sarà qualcosa da gestire nelle prossime settimane. Ma rispetto al passato, quando ci si lamentava la mancanza di alternative, forse potrebbe anche essere un bene.
Complessivamente, la perdita di Freuler e la mancanza di un esterno mancino sono gli unici due punti critici da verificare sul campo, in difesa non è stato inserito nessuno anche perché di giocatori da adattare ce ne sono (ad esempio Scalvini), ma nel complesso la rosa sembra ben strutturata con operazioni da Atalanta, che confermano come dalle parti di Bergamo non si cerchino i nomi e i colpi a effetto ma si punti alle doti dei calciatori. Magari anche poco conosciuti. Ora parola al campo, in attesa di risposte sempre più interessanti.