Irriducibile, inarrestabile: questa è l’Atalanta più forte della sua storia
di Xavier Jacobelli
Va in vantaggio, prende due gol, rimonta, rimane in dieci contro undici dal 53’ per l’espulsione di Palomino e quattro minuti dopo segna il 3-2; non paga, sbaglia un rigore e vince.
È o non è meravigliosa questa irriducibile Atalanta che conquista la terza semifinale di Coppa Italia nelle ultime quattro stagioni (in precedenza c’era riuscita soltanto per quattro volte nell’arco di 66 partecipazioni alla competizione), inanella la quattordicesima partita utile consecutiva fra campionato e coppe? Eccome, se lo è.
La Dea aspettava la rivincita dal 15 maggio 2019, dal fallo di mano di Bastos non rilevato dal Var nella finale romana che, i nerazzurri non hanno dimenticato, come Gasp ha rimarcato con un sorriso davanti alle telecamere della Rai. Dal 3 gennaio scorso, cioè nell’arco di 24 giorni, l’Atalanta ha giocato sei partite in campionato e due in Coppa Italia. Bilancio: 6 vittorie, 2 pareggi, 21 gol segnati e 6 subiti.
Dite voi se questo non è il bilancio di una squadra che, congenitamente votata ad attaccare, stasera ha dimostrato anche quanto sappia soffrire, resistendo al forcing biancoceleste finale, con Gollini ancora una volta protagonista di un intervento decisivo.
Dite voi se Miranchuk non stia crescendo di partita in partita segnando sempre gol, pesanti. E ancora: nelle ultime quattro stagioni, nessuna squadra è stata capace di mandare in gol tanti difensori. E come dimenticare che sabato a San Siro, Romero ha segnato il primo gol ai rossoneri? Oggi Romero è stato
decisivo nell’azione del gol di Miranchuk e oltre a essere uno dei migliori difensori centrali del campionato, dimostra di avere anche stoffa da centrocampista.
Alle corte: fra poche ore sapremo chi, fra Napoli e Spezia, sarà l’avversaria in semifinale. Non sappiamo, invece, se questa Atalanta arriverà alla finale del 19 maggio, eppure di una cosa siamo certi: mai Bergamo e i bergamaschi avevano avuto una squadra così forte nei 113 anni della sua storia. Mai.