Il personaggio

Josè Luis Palomino, il tucumano che ha bisogno solo di trovare più continuità

Spesso autore di buonissime partite, ma anche di gare con qualche sbavatura pesante. Per l'argentino sono in arrivo due partite molto importanti

Josè Luis Palomino, il tucumano che ha bisogno solo di trovare più continuità
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di Fabio Gennari

Quando arrivò dal Ludogorets nel giugno 2017, a Bergamo un po' tutti si chiesero: «Chi el?». In effetti si conosceva poco di questo argentino venuto dalla Bulgaria che aveva già esperienza europea (6 presenze in Champions League) e costato anche una discreta cifra per la Dea dell'epoca (oltre 4 milioni di euro). Oggi Palomino ha 31 anni, nel pacchetto di difensori atalantini ha il suo posto in pianta stabile essendo uno dei quattro che ruotano e vengono considerati titolari ma ha un solo, grande problema: la continuità.

Nella marcatura sull'uomo, che sia il corpo a corpo o l'anticipo, le sue doti sono evidenti. Arcigno, a volte rude ma sempre corretto e quasi mai cattivo, il numero 6 di Gasperini ha bisogno di un riferimento per trovare le sue distanze: se gli avversari si schierano con un centravanti, il tecnico di Grugliasco sa perfettamente che con Palomino ha una buona soluzione a protezione di Gollini.

I problemi del tucumano arrivano quando l'attacco avversario "muove" molto il centravanti su tutto il fronte e gli inserimenti da dietro hanno bisogno di una lettura rapida dei potenziali pericoli. La decisione sui tempi in cui uscire alti o scappare verso la porta è spesso fondamentale per non rischiare grosso e in questi frangenti il ragazzo ha spesso dimostrato di avere dei limiti. A 31 anni è difficile capire quanto ci si possa lavorare, ma con Gasperini, che tra l'altro si fida molto di lui, non è mai detta l'ultima parola.

L'emblema del Palomino che conosciamo è la partita dello scorso campionato contro la Roma. Il suo errore tecnico a fine primo tempo favorì il gol di Dzeko per il vantaggio ospite. Da buon sudamericano, Palomino non si fece travolgere dalla sbavatura e reagì alla grande trovando la rete del pareggio a inizio ripresa. Ogni tanto capita di vedergli fare errori banali, sia in appoggio che di controllo, ma quel suo incedere generoso e anche un po' scoordinato (le gambe ad archetto sono un suo tratto distintivo) gli permette sempre di recuperare e mettere una toppa.

La gara di oggi con il Torino sarà importante per rimettersi in moto dopo il "riposo" forzato di mercoledì a Napoli. Nel giro di quattro giorni la Dea si gioca molto in questa stagione e lui sarà al suo posto in mezzo alla difesa. Oggi con Romero e vedremo chi tra Toloi e Djimsiti, mercoledì senza il compagno ex Genoa ma con gli altri due.

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