Klopp, tecnico del Liverpool, esalta la Dea (e il Papu): «Sfida più dura del girone»
Durante la chiacchierata con i giornalisti inglesi, parole importanti dedicate alla squadra. E di Gomez dice: «È un genio»
di Fabio Gennari
«Quella contro l'Atalanta è la sfida più grande per noi in Champions League. Contro Ajax e Midtjylland sono state gare complicate, certo, ma per quanto ha fatto la squadra bergamasca in questi ultimi due, tre anni è una partita importante. Sono organizzati, assomigliano al Leeds, e giocano bene: per noi sarà molto impegnativa». Con queste parole il tecnico del Liverpool, Jurgen Klopp, ha presentato in conferenza stampa via Zoom (da remoto) la gara di domani sera (3 novembre) contro la Dea.
Il mister dei campioni d'Inghilterra ha elogiato molto il progetto calcistico nerazzurro ed è tornato più volte sulle difficoltà della sfida. «Hanno un'ottima squadra, ottimi giocatori e sono ben organizzati. Giocano con un sistema definito, sanno tutti cosa devono fare, hanno tecnica e sono intelligenti. Si vede come si muovono in avanti, Gomez può andare dove vuole. È un genio, difficile da controllare. I giocatori sono cresciuti, Gosens ad esempio gioca in Nazionale ma prima di esplodere a Bergamo nessuno lo conosceva. C'è un ottimo ambiente, grande spirito di gruppo».
Il punto forte della squadra orobica è l'attacco e il tecnico del Liverpool lo sa bene. «Nel calcio capita di difendersi e, soprattutto contro una squadra che crea così tanto, è normale. Se hanno segnato 98 reti in Serie A l'anno scorso chissà quante occasioni hanno creato, si deve lavorare per non far arrivare il pallone in avanti e si cerca di difendersi bene. Già contro Midtjylland, in condizioni meteo complicate, hanno fatto comunque quattro gol»
L'ultima battuta di Klopp è una carezza per mister Gasperini. «Non conoscevo molto l’Atalanta, ma poi li ho seguiti in campionato e in Champions l'anno scorso e ho visto grandi cose: li rispettiamo molto e sappiamo quanto sono bravi. Mi sono divertito a vedere le loro partite, mi piace guardare e imparare da chi propone cose nuove».