di Fabio Gennari
Concentrati, decisi, diretti nelle risposte alle domande arrivate quasi solo dalla stampa italiana. Di giornalisti francesi, al cospetto di Ivan Juric e Marten de Roon, se n’è visto soltanto uno. La vigilia di Paris Saint-Germain-Atalanta è qualcosa di speciale per il mondo nerazzurro e quanto i padroni di casa considerino la Dea è un dettaglio.
«Il Paris Saint-Germain è una squadra fortissima – ha raccontato Juric in conferenza -, hanno qualche assenza, ma l’abbiamo anche noi e credo che ci sia spazio per sfruttare qualche loro punto debole. Dal punto di vista delle emozioni, non credo sarà la partita più emozionante che ho affrontato. Di certo è importante e parliamo di una manifestazione di altissimo livello».
Pensando alla formazione e alle possibili scelte del tecnico, alla vigilia sono arrivate poche indicazioni: «Bisognerà essere molto bravi a reggere l’urto offensivo della loro manovra, sono bravissimi e molto veloci in avanti, ma anche nel primo pressing. Se riusciremo a superare la pressione, giocando bene tecnicamente e sbagliando il meno possibile potremo cercare di fargli male. Perché penso che dei punti deboli ci siano. Anche se pochissimi».
Lo spartito tattico? Con qualche dubbio. «La conferma del tridente? Rispetto alla gara contro il Lecce questa è molto diversa, dobbiamo ancora prendere tutte le decisioni, ma dovremo adattare qualcosa». Interessante anche la puntualizzazione su chi si affaccia su questo palcoscenico per la prima volta: «Qualche giocatore più esperto lo abbiamo e sarà prezioso il suo apporto, per il resto ci sono giovani con grandi qualità che hanno voglia di dimostrare quello che valgono».
Il capitano Marten de Roon, alla gara numero 399 con l’Atalanta, è parso felice e determinato: «Giocare la competizione più bella regala sempre grande soddisfazione. Ci siamo conquistati sul campo la possibilità di giocare grandi partite come queste e non vediamo l’ora di scendere in campo. Saremo contro i campioni d’Europa, una grande sfida in un grande stadio. Possiamo essere orgogliosi di questo, proviamoci. La nuova formula della Champions mi piace, perché tiene tutto aperto fino alla fine. Siamo all’inizio del percorso quindi tutto è da vedere».