Ci sono i fatti e le sensazioni, le prestazioni e gli errori, ma anche la fiducia e il sostegno. Pezzi importanti di ogni ragionamento che viene fatto per il bene dell’Atalanta.
Nikola Krstovic non è in un momento particolarmente positivo, con la Dea e con il Montenegro non sta trovando il gol e ieri sera (22 ottobre), nello 0-0 contro lo Slavia Praga, ha fallito un paio di occasioni davvero importanti. Da quanto si è visto, è lui il primo ad essere dispiaciuto per gli errori, ma va ricordato che siamo di fronte a un attaccante alla terza partita in Champions. Come Retegui l’anno scorso, che era all’esordio nella competizione.
Il montenegrino dopo gli errori ha continuato a spingere: sono suoi i due buoni palloni per Lookman nel finale di primo tempo, poi non trasformati in reti. Per un attaccante, il gol è la medicina migliore a ogni problema, ma il ragazzo va sostenuto, perché periodi come questo possono capitare a tutti. Si dice sempre che l’importante è arrivare alle conclusioni, significa esserci e dare il proprio contributo. Ripetiamo: dal centravanti servono i gol, ma continuando così arriveranno. Lo ha detto anche Juric.

Al posto di Krstovic, nell’ultima mezz’ora è entrato Scamacca. Prima dell’ingresso in campo, Juric lo ha incoraggiato e il pubblico lo ha applaudito con grande trasporto. Il centravanti romano ha fallito un gol di testa (cross al bacio di Zalewski) e ne ha sfiorato un altro con un destro messo in angolo da Markovic. Sul piano dell’apporto alla manovra, invece, si vede ancora che Scamacca è indietro. Servono tempo e pazienza dopo i tanti mesi passati ai box. Sul piano tecnico, lo conosciamo ed è sicuramente l’opzione migliora, ma sul piano fisico e del lavoro per la squadra è Krstovic quello che sta meglio.
Chiaramente, quando la squadra chiude sullo 0-0 e costruisce così tante occasioni è in attacco che si cercano i problemi. I due centravanti nerazzurri, in questo momento, non sono al top, ma i margini di miglioramento ci sono e bisogna credere nel cambio di passo, perché i gol li hanno sempre fatti e, parlando di Krstovic, non ha nessun senso etichettarlo già oggi come un attaccante buono solo per la medio-bassa classifica. E questo perché anche Retegui, prima di arrivare a Bergamo, andava bene giusto per il Genoa secondo qualcuno. Piano quindi con le conclusioni affrettate, bisogna insistere e continuare a lavorare per crescere. Passa tutto, come sempre, da qui.