La bordata del Gasp al sistema calcio: «Scudetto? Vengono spinte squadre con più seguito...»
Il mister mette nel mirino la Coppa Italia, più che il titolo nazionale. E poi annuncia quattro amichevoli internazionali durante la sosta Mondiale
di Giordano Signorelli
Il secondo posto in classifica mantiene l'Atalanta nell'elenco delle papabili per un posto nella prossima Europa, ma c'è chi parla anche di scudetto. Parola che, però, Gian Piero Gasperini pare non voglia proprio sentire. Questa mattina (17 ottobre), il tecnico nerazzurro è stato protagonista di una chiacchierata a Radio Rai durante la trasmissione Radio Anch'io Sport e ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni.
In particolare, il condottiero nerazzurro ha affermato che «il mondo del calcio spinge in tutt'altre direzioni, a favore di squadre con più seguito, che pare essere il primo requisito per competere. Noi non possiamo lottare per lo scudetto con le risorse che abbiamo, ma questo vale anche per altre squadre, come l’Udinese che sta facendo cose importanti. Questa è una realtà di cui dobbiamo prendere atto: forse punteremo alla Coppa Italia, che rimane comunque un traguardo difficile».
Il tecnico si sofferma poi sul modo di giocare della sua Atalanta: «Cambiato pelle? È cambiata la squadra. Alcuni elementi sono stati ceduti, altri non li abbiamo mai avuti. C'è stato un cambiamento importante all'interno della squadra e spero si possa crescere anche sul piano del gioco. Zapata inizierà domani ad allenarsi con il gruppo, per Toloi potrebbe essere necessaria una settimana in più».
Gasperini svela poi il programma per quando ci sarà la sosta Mondiale: «Avremo a disposizione cinquanta giorni. Inizialmente ci fermeremo, poi riprenderemo con una preparazione simile a quella estiva, disputando qualche amichevole. Ce ne saranno quattro con squadre straniere, cercheremo di farci trovare pronti a gennaio. L'interruzione è una novità per tutti. Dal nostro punto di vista abbiamo il vantaggio di non avere obiettivi precisi, quindi possiamo concentrarci sulla nostra crescita senza guardare la classifica».