La corsa all'Europa nerazzurra si decide sulle seconde linee

La corsa all'Europa nerazzurra si decide sulle seconde linee
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L’unico vero problema della Dea per il rush finale del campionato è la mancanza di alternative di livello ai giocatori titolari. Il gruppo è anche troppo folto per le reali necessità, uomini di ricambio ci sono più o meno in tutti i ruoli ma se in difesa le rotazioni hanno certificato come Gasperini si fidi di quattro difensori per tre posti, negli altri reparti la situazione è molto complicata. Tra speranze e cicliche risposte negative, proviamo ad analizzare la situazione, consapevoli di come da qui al 28 maggio sarà fondamentale che tutti diano qualcosa in più. Soprattutto quelli che non sono considerati titolari.

 

 

Le delusioni: Paloschi e D’Alessandro. Tra i giocatori meno incisivi di questo campionato ci sono sicuramente Alberto Paloschi e Marco D’Alessandro. In avvio di stagione erano considerati titolari a tutti gli effetti, l’ex Chievo resta l’acquisto più importante del mercato atalantino ma il suo rendimento non è mai stato all’altezza delle aspettative e dopo il rigore sbagliato a Cagliari in quella che rappresenta probabilmente la peggior partita stagionale della Dea non ci sono più stati segni tangibili di risveglio. A parte un’apparizione da titolare contro il Pescara in trasferta nel girone di andata, Paloschi ha giocato pochissimo e il suo score stagionale dice zero gol segnati in appena 9 presente (quattro da titolare e cinque da subentrante) con 430' minuti all’attivo. Il compagno di squadra D’Alessandro ha esattamente il doppio delle partite giocate (diciotto) ma lo stesso numero di presenze dall’inizio per un totale di 649' minuti e un gol (seppur decisivo) segnato contro l’Empoli prima di Natale. Gasperini lo ha spesso utilizzato come arma in corso di partita (quattordici volte) ma il suo apporto non è quasi mai stato all’altezza delle attese, come in Coppa Italia sul campo della Juventus. Sia Paloschi che D’Alessandro sembrano anche decisamente giù di morale, evidentemente si sentono poco considerati ma è palese che un contributo fondamentale da qui a fine campionato da parte loro sarebbe un regalo preziosissimo per tutta la squadra.

 

 

Le incognite: Dramè e Hateboer. Per due giocatori da cui ci aspettava di più ma che (per diversi motivi e non solo per demeriti propri) non sono riusciti ad incidere, ce ne sono altri due che giocano in ruoli molto delicati per gli equilibri di squadra ma che non si sa se potranno essere determinanti nel momento del bisogno. Boukary Dramè è uscito dai radar di Gasperini da qualche mese, l’esplosione di Spinazzola e i troppi guai fisici che lo hanno condizionato hanno contribuito a questa situazione, ma se pensiamo che l’ex Juventus è praticamente titolare fisso con il cento per cento dei minuti nelle gambe bisogna solo sperare che non arrivi mai nessun acciacco per evitare grandi preoccupazioni. L’incognita assoluta è il nuovo acquisto, l'olandese Hans Hateboer. L’ex Groningen sta studiando i movimenti e le tattiche di Gasperini da oltre un mese a Zingonia, già prima di Napoli il tecnico di Grugliasco aveva fatto capire che in caso di forfait di Conti sarebbe toccato a lui e adesso che l’esterno di Lecco è in diffida è più che probabile che nelle prossime settimane arrivi l’esordio in Serie A. Nessuno lo ha ancora visto in gare ufficiali, radio-Zingonia racconta di grandi mezzi fisici e di un giocatore di affidamento, sono attese risposte dal campo e magari già dalla prossima sfida al Pescara si potrebbero avere segnali importanti.

 

 

Le speranze: Mounier e Cristante. Gli altri due acquisti del mercato di gennaio in cui si possono riporre grandi aspettative sono Bryan Cristante e Anthony Mounier. Il centrocampista ex Pescara si pensava potesse giocare già contro la Fiorentina, ma Gasperini ha poi optato per D’Alessandro e Grassi. La sua candidatura lì in mezzo, però, resta molto valida soprattutto per la capacità di inserimento e il senso del gol che ha messo in mostra nei quattro spezzoni di gara (totale: 50' minuti) che lo hanno visto impegnato. A Palermo il numero 4 orobico ha segnato anche il primo gol in maglia atalantina e ci si aspettano altri squilli da qui a fine stagione. Domenica scorsa, nella parte finale della gara, Gasperini ha inserito il francese Mounier sulla fascia destra al posto di Kurtic. La risposta del numero 87 è stata positiva, quello che si pensava potesse essere il vice Gomez in realtà ha dimostrato di poter giocare anche a destra con licenza di accentrarsi e il mulinare delle sue gambe unito alla grande grinta che mette in campo fanno pensare che nelle ultime giornate anche il suo apporto possa risultare decisivo per la rincorsa al sogno europeo.

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