La curiosità

La costante della nuova Atalanta di Juric: nel secondo tempo la squadra cambia volto (e pure ritmo)

I nerazzurri si sono sempre comportati meglio dopo il riposo piuttosto che in avvio. Lo dicono le prestazioni, ma anche i numeri

La costante della nuova Atalanta di Juric: nel secondo tempo la squadra cambia volto (e pure ritmo)

di Fabio Gennari

Pur con parecchie differenze, negli avversari e non solo, le prime tre giornate di campionato hanno detto una cosa importante: l’Atalanta vista nei secondi tempi è una cosa molto diversa da quella impacciata dei primi tempi.

Ci sta che sia una caratteristica che dobbiamo imparare a conoscere, può dipendere – come ha detto Juric – da quanto gli avversari tengono il campo e fanno attenzione a non darti spazio per giocare, oppure è proprio una questione mentale, che prima vede la Dea bloccata e poi, passato l’intervallo, clicca su un interruttore e cambia marcia.

Contro il Pisa e contro il Lecce il pubblico bergamasco ha visto un sacco di palle gol, nella ripresa. Sono stati raccolti 4 punti, potevano e dovevano essere 6 ma certi inciampi, in campionato, possono capitare. L’unica differenza è che contro i toscani la concentrazione di occasioni si è esaurita al 70′, mentre ieri (domenica 14 settembre), fino al recupero inoltrato, i nerazzurri hanno costruito e insistito.

Un altro aspetto da non sottovalutare è il ritmo. La squadra, forse anche più sciolta sul piano mentale, contro il Lecce è parsa molto più fluida nella corsa e nelle giocate. A Parma, dopo il riposo, i nerazzurri hanno fatto un po’ meglio, sia al momento del gol che nel finale, dopo aver subito l’1-1. Ripetiamo: non sono state partite uguali, ma nel contesto dei 90′ lo squilibrio tra primo e secondo tempo è stato netto ed evidente. Con tante buone situazioni create e diversi gol segnati.