di Xavier Jacobelli
In rigoroso ordine alfabetico, prima del calcio d’inizio con il Toro gli indisponibili erano Bakker, De Ketelaere, Ederson, Kolasinac, Scalvini e Scamacca.
Dopo 10 minuti, si è dovuto fermare Zalewski; dopo 27 minuti si è arreso Hien. Dove si dimostra quanto resiliente sia stata l’Atalanta, capace di imporsi in casa granata per 3-0 contro la squadra che aveva appena battuto la Roma di Gasperini all’Olimpico. E dove si evince anche quanto la campagna acquisti estiva sia risultata felice, grazie anche al fattore KKA che sta per Krstovic, Kamaldeen Sulemana, Ahanor.
Il nazionale montenegrino nelle 4 giornate iniziali ha segnato 2 gol e ha dettato 3 assist: a livello dei cinque maggiori campionati europei, è risultato essere fra gli attaccanti che più di altri hanno partecipato alle azioni offensive.
Il nazionale ghanese a Torino ha segnato e ha firmato il passaggio vincente per la seconda rete di Krstovic. Last but not least, il primo 2008 a esordire in Serie A con la maglia del Grifone, quando aveva ancora 16 anni (Ahanor è nato ad Aversa il 23 febbraio 2008), ha preso il posto di Hien giocando con la disinvoltura di un veterano e la spregiudicatezza del teenager.
Se la prima impressione è quella che conta, benedetti siano i 20 milioni investiti dall’Atalanta sul ragazzo cresciuto nel vivaio rossoblù. Come lo sono i 25 milioni spesi per Krstovic che (…)