il protagonista

La favola di Massimo Pessina: da piccolo non fu scelto dall’Atalanta, ora debutta in A col Bologna

Dal 2021 il portiere classe 2007 di Alzano Lombardo difende i pali del vivaio rossoblù. Domenica l'esordio tra i "grandi" contro il Napoli

La favola di Massimo Pessina: da piccolo non fu scelto dall’Atalanta, ora debutta in A col Bologna

Una giornata indimenticabile per Massimo Pessina, il portiere diciassettenne che ieri (domenica 9 novembre) ha debuttato in Serie A con la maglia del Bologna tenendo la porta inviolata contro il Napoli campione d’Italia. Il classe 2007, bergamasco doc nato ad Alzano Lombardo, al “Dall’Ara” ha dimostrato una personalità da veterano, entrando all’ottavo minuto al posto di Skorupski e chiudendo il match senza subire gol.

Il retroscena

Cinque anni fa, quando il giovane militava ancora nell’Albinoleffe, l’Atalanta lo aveva attenzionato. Tuttavia, i nerazzurri non affondarono il colpo, lasciandolo ai Seriani per un’ulteriore stagione. La Dea si rimise alla finestra nel 2022, ma sul portiere c’erano anche diverse big: l’Inter, il Milan e tanti altri grandi club avevano messo gli occhi su quel ragazzino di Songavazzo (ma nato all’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano) che faceva vedere cose importanti tra i pali.

Fu Daniele Corazza, allora responsabile del settore giovanile del Bologna, a convincere Pessina e la sua famiglia a scegliere i felsinei. Gli illustrò il progetto, gli disse che a Bologna si sarebbe trovato bene, che lì di portieri bravi ce n’erano sempre stati tanti. E il ragazzo disse sì ai rossoblù.

Da Alzano al “Dall’Ara”

Alto 1,88 metri, cuore tenero e mani ruvide, carattere bergamasco. Il padre lavora nella sicurezza per un’azienda di Milano, la mamma fa l’impiegata in uno studio di commercialisti. Massimo è cresciuto nell’Olginatese, poi l’Albinoleffe lo prese dall’oratorio delle Fiorine. «In cambio di dieci palloni», come ha raccontato Simone Grossi, responsabile dell’attività di base bluceleste a BergamoNews.

Domenica l’esordio che nessuno si aspettava: Skorupski si fa male dopo pochi minuti, Ravaglia è indisponibile per un problema alla caviglia, tocca al 2007. Pessina parla a lungo con Italiano prima di entrare, riceve l’abbraccio del portiere polacco e l’incoraggiamento di tutto lo stadio che per lui rispolvera il coro «Massimo, Massimo».

(Image Photo Agency/Getty Images)

Dopo una decina di minuti arriva la prima parata su Elmas. Poi ottantadue minuti di sicurezza, personalità, uscite pulite. Al triplice fischio, le lacrime. Quelle vere, liberatorie. I compagni se lo caricano sulle spalle mentre il “Dall’Ara” gli tributa un’ovazione.

Il modello è Neuer

«Amo Buffon ma il mio modello è Neuer, ha rivoluzionato il modo di parare», ha detto in passato Pessina. Di Buffon, ha aggiunto, «ruberei tutto, forse terrei fuori soltanto il gioco coi piedi». Pragmatico, concreto. Bergamasco, appunto. A Bologna, in quattro anni, ha bruciato le tappe: Under 15, 17, Primavera e ora la prima squadra.

«Sono consapevole che dovrà essere un percorso, fatto piano piano, e per cui ci vorrà tempo», aveva detto qualche mese fa parlando del sogno di arrivare in prima squadra. Beh, un primo passo è stato fatto. Da campione d’Europa a esordiente in Serie A, con clean sheet contro i campioni d’Italia.

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana lo ha salutato sui social: «Un applauso a Massimo Pessina, 17 anni, bergamasco di Alzano Lombardo, freddo e sicuro nel suo debutto in Serie A. Già campione d’Europa con l’Under 17, ha confermato cuore tenero, mani ruvide e carattere bergamasco doc». Chissà se a Zingonia qualcuno, domenica sera, avrà ripensato a quando quel portierino era stato vicino a vestire il nerazzurro.