La formazione nerazzurra dei giocatori meno impiegati

La formazione nerazzurra dei giocatori meno impiegati
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L’Atalanta ha una squadra titolare ormai definita. In totale, gli uomini che ruotano di più sono 13-14, eppure il gruppo è composto da quasi il doppio degli elementi. E gli altri? Ci siamo divertiti a fare una classifica, quella dei meno impiegati. Ci sono alcune sorprese, sia in termini assoluti sia guardando le presenze rispetto alle volte in cui Gasperini ha scelto per questo o quel giocatore la maglia da titolare. Sono cinque i calciatori di movimenti a non aver mai giocato dall’inizio e, oltre a Cabezas (mai schierato), il meno impiegato di tutti è Giulio Migliaccio.

 

 

Tutti i numeri del gruppo orobico. Considerando gli uomini in rosa ad inizio anno, quelli arrivati dopo e quelli andati via, Gasperini ha avuto a disposizione 34 giocatori. Tre di questi (Bassi, Cabezas e Rossi) non hanno mai calcato il campo, ma se per i due che fungono da portiere di riserva era prevedibile, l’assoluta mancanza di minutaggio del giovane classe 1997 dell’Ecuador è abbastanza incredibile. Tra i titolari non hanno mai giocato, invece, Migliaccio, Stendardo, Mounier e Pesic, mentre Gollini, Hateboer, Melegoni, Cristante e Bastoni hanno avuto solo un’occasione dal primo minuto. I minuti effettivi giocati dall’intero gruppo dell’Atalanta sono 30.229, il più presente di tutti è il Papu Gomez (29 presenze in 29 giornate, 2574 minuti e 15 partite in cui è stato sostituito) mentre il meno utilizzato è Giulio Migliaccio che tra Sassuolo (in trasferta) e Pescara (in casa) ha collezionato appena 11 minuti, recupero compreso. La selezione del mister è stata abbastanza netta: dei 34 giocatori presi in considerazione, sono 31 quelli che hanno avuto possibilità di scendere in campo e ben 19 hanno finora racimolato meno di mille minuti in Serie A.

 

 

Il dettaglio dei meno utilizzati: Paloschi a quota 460 minuti. La “classifica” dei meno presenti vede al secondo posto, dietro Migliaccio, il giovanissimo Melegoni (classe 1999, 46 minuti contro la Sampdoria), mentre sul gradino più basso del contro-podio c’è Stendardo (classe 1981, 49 minuti contro la Fiorentina all’andata). Scorrendo la classifica ci sono poi Mounier (59 minuti), Gollini e Hateboer (93), Carmona (103), Pesic (106), Cristante (113), Bastoni (124) e Pinilla (172): tutti questi elementi sono scesi in campo per meno di due partite ufficiali, qualcuno solo per uno spezzone. In mezzo ai meno utilizzati, quello con più minuti è Gagliardini (828 minuti), con Sportiello (774), Dramè (682), D’Alessandro (670), Konko (660) e Grassi prima di arrivare a Paloschi (460) e Raimondi (264). Il centravanti ex Chievo e Swansea è sicuramente la sorpresa di questa classifica e un così piccolo minutaggio (poco più di cinque gare intere su 29, dieci presenze totali di cui solo quattro da titolare) a fronte di un investimento che la scorsa estate è stato il più importante della storia recente nerazzurra fa sicuramente molto rumore.

 

 

I motivi delle scelte. Ma perché questi uomini sono stati così poco impiegati? Considerando le partite e le relative scelte del mister unite alle prestazioni offerte dai giocatori non si trovano grandi stranezze. Anzi, Gasperini ha agito con grande logica. Dei 19 giocatori con meno di mille minuti, otto sono partiti o arrivati a gennaio e due sono giovani aggregati al gruppo solo dall’inizio del 2017. Restano dunque nove elementi e ognuno ha una storia un po’ particolare. Migliaccio e Raimondi rappresentano due garanzie per il gruppo, ma Gasperini non li ha mai considerati veramente (a parte Raimondi ad inizio stagione, ma come centrale) nelle rotazioni dei titolari, Mounier e Pesic non hanno ancora convinto il tecnico e i rispettivi titolari (Gomez e Petagna) sono intoccabili, mentre Grassi è stato nettamente condizionato dalla sua situazione contrattuale: se non fosse in prestito secco, quindi senza prospettiva futuribile nel gruppo, forse avrebbe giocato molto di più (13 presenze, solo 2 da titolare).

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