La forza di una squadra. La grandezza di Gasp. La spinta di Bergamo
di Xavier Jacobelli
Com’era la storia che l’Atalanta faticava a imporre il suo gioco? Che era meno brillante? Che a Salerno aveva vinto sì, ma soffrendo troppo? Che la squadra aveva la pancia piena? Castronerie da social bar, spazzate via dalla seconda vittoria consecutiva, ottenuta a spese di un signor avversario, aggredito sin dall’avvio di un primo tempo scintillante, nonostante il gol di Berardi incassato da Musso quando l’intervallo era alle porte. Tant’è.
Stavolta Zapata non ha segnato, ma 3 gol e 3 assist nelle ultime 6 partite sono lì a rimarcare quanto egli sia indispensabile. Koopmeiners, alla prima da titolare, ha confermato come sia valsa la pena di fargli la corte per tre mesi, prima che l’Az mollasse. De Roon, alla prima in campionato, ha ripetuto la prova di Vila-Real. Zappacosta ha segnato un gol da mandare e rimandare nelle scuole calcio. E poi Gosens, che sta tornando sui suoi livelli migliori, finalizzatore della spettacolare azione autentico marchio di fabbrica gasperiniano: il gol degli esterni.
Contro il Sassuolo ha vinto la Dea delle fasce, sospinta dall’entusiasmo di un pubblico che non ha mai smesso di incitarla e a Gasperini ha dedicato cori degni della sua bravura. Parliamo di un tecnico alla partita n. 599 in carriera e con un’impressionante percentuale di vittorie da quando guida i nerazzurri (44 per cento): su 245 gare, fra campionato e coppe, Gian Piero ne ha vinte 130, pareggiate 61, perse 54.
La grandezza di Gasp si misura anche dalla sua capacità di gestire l’organico in questo primo ciclo di incontri vissuti a ritmo tambureggiante: quando si giocano sette partite in tre settimane, è fondamentale il dosaggio delle forze. Intanto, dopo la quinta di campionato, l’Atalanta ha gli stessi dieci punti di un anno fa. Gasp vola basso, ma punta in alto. Inter, Young Boys e Milan in una sola settimana ci diranno quali saranno le chances nerazzurre di ripetersi sui livelli dell’ultima stagione. E Muriel sta per tornare prima del previsto.
L’abbiamo detto, lo ripetiamo: in questa Dea bisogna avere fiducia Molta fiducia.