Tanti dubbi

La gestione della partita contro l’Udinese e la necessità di cambiare quando si gioca male: occhi su Juric

In Friuli, i nerazzurri non sono mai stati davvero in partita. Eppure il mister e il suo staff hanno cambiato strategia tattica solo all'85'. Troppo tardi

La gestione della partita contro l’Udinese e la necessità di cambiare quando si gioca male: occhi su Juric

La valutazione della gestione delle partite da parte di Juric e del suo staff è ovviamente condizionata da occasioni create e risultato. Se, ad esempio, contro il Milan o il Como l’avversario non crea pericoli e tu vai spesso vicino alla rete, significa che la costruzione della manovra è giusta. Detto ciò, è anche vero che si può giocare in tanti modi e che non ne esiste solo uno per arrivare a fare risultato. È giusto anche provare strade diverse per arrivare all’obiettivo.

Ma sul campo dell’Udinese, a differenza delle sfide citate, per la prima volta in stagione l’Atalanta non è mai riuscita a cambiare davvero passo. E Juric, a ben guardare, non è stato in grado di intervenire tempestivamente per cambiare la situazione.

Nel primo tempo, oltre al gol di Zaniolo, l’Udinese ha cercato con più insistenza la porta di Carnesecchi, che ha anche messo in angolo un bel destro di Karlstrom. E la Dea? Nulla. Un gol annullato giustamente per fuorigioco, poi nessuna azione degna di nota e zero tiri in porta.

Nell’intervallo ci si aspettava qualche cambio, ma fino al 59′ non ne sono stati fatti. Poi ecco Krstovic e Lookman per Sulemana e Scamacca. Ruolo su ruolo, quindi. Risultato? L’Atalanta ha continuato a non costruire nulla. Anzi, un’azione c’è stata, simile a quella del gol annullato: palla dentro da destra di Zappacosta e Krstovic che sbaglia. Stop.

Durante la partita al Bluenergy Stadium, il mister si è confrontato spesso con il suo secondo, Paro. Non è una novità, ma in quella partita si è intuito che stavano ragionando più di altre volte su come intervenire. Peccato che, mentre l’Atalanta continuava a non creare nulla, il cambio Brescianini per Kossounou arriva all’85’. La squadra passa al 4-2-3-1, come a Cremona. Il gol in extremis, però, non arriva.

La domanda è legittima: se non riesci minimamente a creare tanto quanto nelle precedenti gare, perché non provare un po’ prima a fare delle variazioni tattiche? Magari si sarebbe perso lo stesso, ma il dubbio che si potesse fare di più (non era nemmeno complicato, vista la prestazione) rimane.