No, non è il gol. Seppur quel destro al volo su cross pennellato da Bellanova sia servito per aggiornare le statistiche che per cambiare la percezione di Scamacca in campo, sono i suoi movimenti fatti sempre in funzione dei compagni a lasciare grande fiducia. Anche perché è vero che è tornato in Nazionale, ma contro Moldova e Norvegia non ha di certo brillato o fatto scattare tutti in piedi dalla sedia. Sul piano tecnico e fisico la prestazione di Napoli ha un valore diverso e (anche) a quello l’Atalanta deve aggrapparsi.
Con un centravanti puro in campo sono cambiate alcune dinamiche di gioco. Nel primo tempo con Pasalic si puntata a far uscire Rrhamani dalla sua posizione, mentre mettendo Scamacca si è andati a piazzare un uomo sul centrale del Napoli. Il numero 9 della Dea è stato bravo a venire a legare il gioco difendendo palloni spalle alla porta e poi smistando per i compagni, ma anche a cercare di riempire l’area per la conclusione o l’appoggio per i compagni. Tutti pezzi di un puzzle da ricomporre nell’attacco nerazzurro per tornare a fare gol. E vincere.
Colpi e numeri il puntero romano li ha, ora serve “solo” che il fisico lo sostenga e gli permetta di giocare 6-7 partite di fila partendo da titolare, con Krstovic pronto a dare un contributo importante. Già, perché l’Atalanta ha due centravanti di ruolo e tutte le possibilità di sostenere il tridente (3-4-2-1 o 3-4-3) sia con gli uomini da schierare in avanti che con gli altri componenti dell’undici titolare a sostegno. C’è grande bisogno di fare cose importanti, speriamo che anche Scamacca continui come ha fatto con il Napoli nella ripresa.