Ci sono momenti in cui ti servirebbero i risultati per sostenere un gioco che magari non abbaglia, ma comunque ti porta a creare una grande quantità di palle gol. Altri, invece, in cui la vittoria, paradossalmente, è la cosa meno importante nella valutazione di quello che si è visto in campo. Non poco importante, meno importante. Perché il successo aiuta la classifica, ma si ferma ai 3 punti (e ai 2,1 milioni di euro di premio, parlando di Champions), mentre la prestazione positiva te la porti dietro nel lavoro quotidiano. Per il tempo che verrà.
Marsiglia è un ambiente difficile, Juric ha scelto di giocare con il tridente. L’OM è una squadra che cerca di costruire e fare calcio, ma ieri sera (5 novembre) l’Atalanta ha iniziato schiacciando in area di rigore gli avversari e conquistando un penalty che solo un grande intervento di Rulli ha cancellato.
Analizzando la partita, sono più quelle per i bergamaschi le azioni degne di nota. Oltre al gol annullato e a quello buono che ha sancito lo 0-1, nella vittoria di Marsiglia sono tante le cose belle. A partire dalle prestazioni di Ederson e Krstovic, di Ahanor e Carnesecchi, di Kossounou e Djimsiti. E di tanti altri.
Mister Juric ha fatto scelte e cambi logici, anche quando ha tolto Lookman per alzare Pasalic e dare peso al centrocampo con Musah. O quando all’85’ ha sostituito Krstovic e De Ketelaere con Scamacca e Samardzic.
La squadra è stata brava a mettere in campo una prova di livello consono ai propri valori. Perché i giocatori sono quelli che abbiamo visto a Marsiglia, o con il Como, o con la Lazio, o con il Milan. Non quelli di Parma, Cremona e Udine. Certo, capita di giocare male e succederà pure di perderne altre. L’importante è non fallire la prestazione. Se quella arriva, di partite la Dea ne vincerà molte.