Che tristezza

La vicenda del Lecco è assurda, ma la verità è che l’Italia ha impianti vecchi e inadeguati

Bergamo avrebbe dovuto far scuola e invece tanti impianti italiani sono vecchi e perennemente in deroga: nessuno cambia le cose

La vicenda del Lecco è assurda, ma la verità è che l’Italia ha impianti vecchi e inadeguati

di Fabio Gennari

Il Lecco,  50 anni dopo l’ultima volta, si è meritato sul campo il ritorno in Serie B. Ha vinto, ha superato in finale il Foggia vincendo entrambe le partite. Però non ha lo stadio a norma. I dirigenti sono partiti in colpevole ritardo (almeno sul piano degli accordi e dei documenti: se sei in finale play-off, bisogna muoversi prima…), ma una soluzione è stata trovata a Padova (238 km di distanza), eppure tutto rischia di saltare per i tempi non rispettati. Una firma arrivata ore dopo il necessario rischia di cancellare un sogno che squadra e tifosi si sono conquistati sul campo. Follia pura.

La situazione del Lecco, tuttavia, non fa che riproporre un fatto che negli ultimi anni il calcio italiano ha vissuto troppe volte per pensare che sia un caso. Nel Paese delle deroghe, delle soluzioni tampone, del “prima ci arrivo e poi ci penso”, la Serie A e la Serie B hanno visto squadre piccole con belle storie alle spalle giocare lontano dalla propria città perché il rispettivo impianto e le norme non andavano d’accordo.

Il Pordenone che non si è iscritto alla C ha disputato la B a Lignano Sabbiadoro, il primo Spezia ha giocato a Cesena quando è tornato in A e la Salernitana gioca in casa con una curva inagibile. Senza dimenticare cosa successe con la Spal e la situazione di Venezia e Cremona.

In Italia non c’è una politica di incentivi o sostegno per gli impianti sportivi, gli stadi sono quasi tutti di proprietà dei Comuni e, senza stare a sottolineare ancora una volta l’esempio virtuoso di Bergamo e dell’Atalanta, dove sono stati investiti milioni di euro e sono stati fatti passi importanti per avere un impianto modello e all’avanguardia, a Frosinone c’è un esempio di come si possono fare belle cose anche senza le pailettes delle coppe europee.

Adesso il Lecco rischia di stare fuori, con il Brescia che verrebbe ripescato nonostante la retrocessione sul campo e uno stadio che è in condizioni pessime ma a norma secondo i regolamenti. Che roba brutta. Quando cambierà qualcosa?