Colpaccio

L'acquisto di Ahanor è qualcosa di storico per la Dea: investimento mai visto prima

Mai il club nerazzurro (e in Italia) s'era deciso di investire tutti questi soldi su un ragazzo così giovane: è un 2008, è ancora minorenne

L'acquisto di Ahanor è qualcosa di storico per la Dea: investimento mai visto prima
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di Fabio Gennari

Servirà tempo per comprendere la portata dell'investimento da 20 milioni di euro che l'Atalanta ha fatto per Honest Ahanor.

Il classe 2008 del Genoa non è un giocatore affermato, non è una certezza tecnica per il campionato di Serie A, ma rappresenta un prospetto di grandissime qualità. Lo sostengono tanti addetti ai lavori e l'Atalanta se lo è assicurato con un esborso economico che nel recente passato era stato riservato solo a elementi molto più conosciuti e da rilanciare.

In questo momento, al netto di quello che succederà con i big, la società nerazzurra ha scelto di mettere 20 milioni di euro su un ragazzo che può giocare esterno di centrocampo a sinistra, ma anche braccetto. Attenzione a non fare l'equazione "li hanno presi da Ruggeri e dai riscatti di Piccoli e Adopo, quindi li hanno spesi per il ragazzo" perché - a parte che il saldo è negativo visti gli investimenti per Kossounou, Sulemana e i riscatti di Brescianini e Samardzic, oltre a Ahanor - investire e avere la possibilità di farlo non sono la stessa cosa.

L'Atalanta evidentemente punta sul ragazzo, ci crede, e vedremo in campo quello che saprà fare. Di certo siamo passato da una situazione in cui un ragazzo cresciuto nel settore giovanile veniva ceduto a peso d'oro a un acquisto che mai si era visto prima. Scout e direzione sportiva ci credono molto, Juric lo avrà subito a disposizione da subito e, in attesa di quello che ci diranno le partite ufficiali, è giusto rimarcare il concetto: l'Atalanta, con l'innesto di Ahanor, ha fatto qualcosa che mai aveva fatto prima.