L'editoriale di Jacobelli

L’Atalanta gioca a mosca… ceca. Se la squadra si sblocca, la sensazione è che ci si possa divertire

Lo 0-0 con lo Slavia Praga sigilla il quinto pareggio stagionale dei nerazzurri in dieci partite fra campionato e Champions

L’Atalanta gioca a mosca… ceca. Se la squadra si sblocca, la sensazione è che ci si possa divertire

di Xavier Jacobelli

E cinque. Lo 0-0 con lo Slavia Praga sigilla il quinto pareggio stagionale dell’Atalanta in dieci partite fra campionato e Champions, dove, dopo i primi tre turni, la Dea si ritrova in piena zona playoff. E questo è positivo.

Di negativo, ma la squadra può e deve certamente migliorare, c’è la difficoltà di concretizzare la mole di gioco offensivo che gli uomini di Juric costruiscono e non ottimizzano. Il copione era andato in scena con il Como e la Lazio e si è ripetuto al cospetto della tignosa avversaria boema, contro la quale l’Atalanta ha giocato a mosca ceca, se il calembour è consentito.

Conforta Juric l’eccellente prova di De Ketelaere, migliore in campo e una spanna sopra tutti. Carnesecchi, al solito, è stato strepitoso con due parate degne della sua bravura. Scamacca è tornato e ha sfiorato il gol se Markovic non avesse compiuto il terzo splendido intervento della serata in cui sarebbe dovuto andare in panchina, ma per fortuna dei suoi ha giocato.

Passato dall’emergenza infortuni all’abbondanza di sette attaccanti per tre maglie, Juric ha provato diverse soluzioni, registrando il crescendo di Lookman, che sta tornando sui suoi livelli di rendimento, e inserendo anche Samardzic nei minuti finali. Ma quando ti ritrovi di fronte difese fisicate e bene organizzate, il talento e l’estro dell’ex Udinese potrebbero rivelarsi preziosi per sfondare il muro avversario. La sensazione è che, se l’Atalanta si sblocca là davanti, possa cominciare a divertirsi. Nel frattempo, anche in Europa muove la classifica.