L'analisi della rosa

Le certezze, i giocatori da rilanciare e quelli che sperano di avere spazio: inizia un nuovo capitolo

A Zingonia ci sono molti uomini che non hanno bisogno di presentazioni, ma anche tanti altri che possono trovare nuove motivazioni

Le certezze, i giocatori da rilanciare e quelli che sperano di avere spazio: inizia un nuovo capitolo

Nel gruppo dell’Atalanta che Palladino inizierà a guidare oggi (12 novembre) sul campo ci sono sostanzialmente tre “tipi” di giocatori: le certezze, ovvero chi, a prescindere da tutto, è un pilastro del gruppo e titolare certo; quelli da rilanciare, gruppo formato da quelli che hanno finora deluso; coloro che sperano di avere più spazio, visto che con Juric erano sempre (o quasi) fuori.

Si tratta, per certi versi, di una situazione ideale per il nuovo tecnico della Dea, che in queste ore sta avendo i primi contatti con il gruppo nerazzurro per cercare di sbrogliare velocemente la matassa.

Le  certezze sono quegli elementi dal rendimento ormai certificato. Gente come Carnesecchi, Hien, Kossounou, Kolasinac, Djimsiti, Ederson, de Roon, Zappacosta, Bellanova, Pasalic, De Ketelaere e Lookman: sebbene in questa stagione le prestazioni non siano state, da parte di tutti i citati, all’altezza, è indubbia e riconosciuta la loro qualità.

Ci sono poi alcuni ragazzi da far rendere al meglio. E qui arrivano i vari Scalvini, Zalewski, Samardzic, Scamacca (più per un discorso fisico), Krstovic, Sulemana e Maldini, che hanno potenzialità tutte da sfruttare.

I giovani Ahanor e Bernasconi, “scoperti” con Juric, cercano invece conferme, così come sarà importante capire che ruolo possono avere Brescianini e Musah in una Dea che, al momento, li ha visti in campo troppo poco per poterli giudicare.

Insomma, sul piano della completezza e della profondità dell’organico, la Dea pare decisamente attrezzata e considerando le voci che già dall’estate accompagnavano Palladino non ci sarebbe nemmeno da stupirsi se lo studio del gruppo, da parte del neo tecnico, sia già in stadio avanzato.